«Al Catania servono i 30 gol di Paolucci»: Stovini parla del suo Catania-Lecce

Fabio Di Stefano

Cinque stagioni vissute in Salento, tre sotto l’EtnaLorenzo Stovini ha speso buona parte della sua carriera nella massima serie indossando le maglie di Lecce e Catania. Difensore centrale di poche parole e dal rendimento assicurato, è stato apprezzato praticamente in tutte le piazze in cui ha militato. MondoCatania lo intervista alla vigilia della partita che si disputerà domenica al Massimino.

Stovini, domenica si giocherà Catania-Lecce. Che partita sarà?

«Sarà una partita tra due compagini importanti. Il Catania viene da qualche pareggio di troppo, il Lecce viaggia invece a vele spiegate. I rossazzurri devono ancora trovare la giusta quadratura. Dopo quello che ha passato la società etnea non è facile riprendersi. Il Lecce non avrà comunque vita facile perché al Massimino i padroni di casa riescono a esaltarsi, soprattutto nelle partite importanti. Vincerà chi saprà interpretare meglio la gara».

Nei pronostici di inizio stagione Catania-Lecce doveva essere un big match. Invece la sfida di domenica sarà un testa-coda. Come giustifichi il momento delicato che sta attraversando il Catania?

«Il Catania fa fatica a segnare e a vincere le partite. Serve una svolta per cercare di risalire la classifica. La squadra di Rigoli ha tutte le carte in regola per primeggiare: in rosa ci sono giocatori che in Lega Pro possono fare la differenza, anche se un po’ tutti devono ancora dimostrarlo. Vincere però non è mai facile e scontato. A volte capita di costruire una rosa per vincere il campionato, ma non è detto che ci si riesca. Io aspetterei qualche partita per  trarre delle indicazioni più precise sugli etnei».

C’è poi il fardello del -7, che pesa sulla classifica e nella testa dei calciatori.

«La penalizzazione è un handicap pesante, anche a livello mentale. Lo stesso Lecce, che in terza serie c’è finito per motivi extracalcistici, è da qualche anno che prova ad acciuffare la B, senza successo».

Domenica si affronteranno le due migliori difese del girone. Il Lecce ha subito 5 reti, il Catania una in più. Ma l’attacco leccese segna a raffica, mentre quello del Catania stenta parecchio.

«Le difese delle due squadre stanno lavorando molto bene ma, al momento, gli attaccanti del Lecce stanno facendo la differenza e gli avanti rossazzurri no. Nel Catania c’è Paolucci che, per le qualità che ha, da solo potrebbe garantire una trentina di gol in Lega Pro. Caturano e Torromino sono giocatori importanti per la categoria ma, ripeto, gli attaccanti del Catania non sono da meno, almeno sulla carta».

Tra l’altro Paolucci fu tuo compagno di squadra al Catania. Insieme a Biagianti è tornato in rossazzurro dopo molti anni.

« Io e Michele giocammo insieme con Zenga allenatore. E’ un giocatore di qualità e con noi fece molto bene . Lui può fare la differenza in terza serie, anche se non è così scontato come potrebbe sembrare. Il gap tra serie A e Lega Pro è notevole, si potrebbe quasi dire che si tratta di due sport differenti. Anche Marco è tornato a Catania, in un ambiente che conosce benissimo, dopo tanti anni. Speriamo che i due possano portare in alto la squadra».

Catania e Lecce negli ultimi anni hanno vissuto vicende simili, e adesso provano a rialzare la testa.

«Le due squadre sono accomunate dallo stesso destino, e si trovano in terza serie per vicende che col campo non hanno nulla a che vedere.  Sono due piazze importanti, abituate a ben altri palcoscenici. Ma uscire dall’inferno della Lega Pro non è facile. Alle due società auguro di tornare il prima possibile nel calcio che conta».