Entella? Che cos’è Entella?
Una birra? Un contorno? Un nome proprio femminile dell’entroterra pugliese?
No. É una squadra di calcio.
E ci crediamo solo perché davanti porta il prefisso Virtus!
Ma la domanda che sconvolge la metà dei presenti al Massimino é: dove si trova Entella?
Perché puó pure esserci, insomma, un maledetto paese di nome Entella.
Perché non dovrebbe?
In fondo lí sú al Nord non dubitano dell’esistenza di paesi di nome Misterbianco, Trecastagni o Catenanuova.
E invece no. E invece no.
Gabbati in pieno.
Entella non esiste. 
Nemmeno Enta, Ento o Entella sul Garda.
“Ragazzi lo so io dove si trova Entella! É vicino Sampdoria!!!”
Ora é tutto piú chiaro.

É la ridente cittadina di Chiavari.
Come come?
Con l’accento sulla “a”;
la prima “a” eh?
Non é mica il Paese dei Balocchi.

Nel mezzo di tutta questa  partecipata disputa, un match.
La macumba di Alter Ego ha funzionato, signori.
Dopo Spezia abbiamo esorcizzato gli spiriti del passato ed ecco due vittorie del Catania in pochi giorni.
Segnano tutti, in tutti i modi.
Ha segnato Cani e il mondo intero si sta ancora chiedendo perchè.
Ha segnato Escalante, incornando di testa come fosse un vecchio Sottil.
Ha segnato Rinaudo senza scotennare nemmeno un anniversario e ha pure segnato Sauro, con un gran colpo di branchie.
Martinho trasforma i bicchieri d’acqua in Mojitos e fa gol come se non ci fosse un domani.
E dal retrobottega compare persino suo cugino Marcelinho.
Manca solo Capuano in rovesciata da figurina Panini ma promettiamo sin da adesso che se sabato ad Avellino si dovesse verificare questa improbabile profezia, abbandoneremo le cavolate senza senso per dedicarci ad una seria chiromanzia.
Intanto ci godiamo con un brindisi questi sprazzi di ripartenza.

-E basta coi superalcolici, che ho appena finito di scrivere….!!!-