Catania e Akragas, dalle amichevoli infrasettimanali agli incroci di mercato

Fabio Di Stefano

Del ritorno in rossoazzurro di Davide Baiocco si parla ormai da diverse settimane, prima ancora che lo scandalo delle partite truccate travolgesse l’ambiente etneo. Baiocco era stato indicato da molti come possibile nuovo dirigente del Catania. L’ex capitano rossoazzurro sarebbe tentato tra il rinnovo di contratto con l’Akragas (gli agrigentini sono tornati in terza serie dopo 21 anni di assenza) ed una nuova avventura, sebbene in veste diversa, sotto il vulcano.

Negli ultimi giorni si è invece sparsa la voce clamorosa di un Baiocco pronto ad indossare ancora gli scarpini pur di dare una mano al Catania. La storia tra Baiocco ed i rossoazzurri si è interrotta nel 2009, dopo 122 partite di campionato e 2 reti, quando la società decise di non rinnovargli il contratto. L’addio della streghetta (come simpaticamente viene chiamato dai tifosi catanesi), si era consumato con qualche polemica: in occasione dell’ultima partita di campionato contro il Napoli, insieme a Spinesi e Bizzarri, Baiocco salutò il pubblico del Massimino con tanto di giro di campo. L’episodio non fu particolarmente apprezzato da Pulvirenti e Lo Monaco, che liquidarono l’accaduto definendolo una “Sceneggiata napoletana”.

Gli intrecci tra il Catania e l’Akragas non si limitano alla situazione di Baiocco. Ciro Capuano e Nicola Legrottaglie sono stati ufficialmente presentati dalla società agrigentina: Legrottaglie, dopo aver guidato nella passata stagione gli allievi del Bari, è il nuovo allenatore dei biancoazzurri. Il tecnico ha voluto con sé il difensore napoletano per dare un’iniezione di esperienza al pacchetto arretrato dei giganti. La schiera degli ex rossoazzurri in viaggio verso la Città dei templi potrebbe aumentare ancora. Il centrocampista argentino Sergio Almiron è stato individuato come possibile successore di Baiocco qualora quest’ultimo si accordasse con il Catania.

Solo pochi anni fa Catania e Akragas si affrontavano durante le amichevoli infrasettimanali, quando i rossoazzurri militavano in serie A e gli agrigentini nelle serie minori. Le due squadre potrebbero ritrovarsi a giocare nello stesso campionato nel caso in cui la giustizia sportiva dovesse retrocedere il Catania in Lega Pro. Questo particolare è indice di tutto ciò che è successo al Catania nelle ultime due stagioni, in cui gli etnei si sono ritrovati dalla quasi qualificazione in Europa League allo spettro di una probabile retrocessione per illecito.