Catania, è l’umiliazione morale più cocente di sempre. Le dimissioni? Quelle sbagliate!

Marco Di Mauro

Mai nella sua storia il Catania aveva subito un’umiliazione morale così cocente. Le dimissioni di Giuseppe Sannino da allenatore della prima squadra, proprio perché arrivate ala vigilia della gara contro il Brescia, sono la summa della mediocrità con cui il club gestisce uomini e progetto.

La società, amministrata da Pablo Cosentino, in soli sei giorni si è dimostrata non all’altezza di:

1)      Mediare dapprincipio tra la figura dell’allenatore e quella del preparatore, imposto al tecnico.

2)      Soffocare sul nascere la vicenda-Sannino, evitando proprie esternazioni pubbliche.

3)      Gestire poi con risolutezza l’errore commesso, dando fiducia od esonerando in tronco l’allenatore.

4)      Evitare quindi il danno, subendo le dimissioni di Sannino alla vigilia di un filotto di tre gare in sette giorni.

5)      Scongiurare l’umiliazione finale, trovandosi tanto impreparata dalla decisione di Sannino da dover riaffidare la squadra a Maurizio Pellegrino, esonerato dopo 3 giornate proprio per fargli posto.

In summa, non all’altezza di perseguire la più comune e condivisa idea di quel che, sia dall’interno che dall’esterno, appare essere il bene del Catania.

L’incompatibilità ufficiale tra i valori dell’attuale dirigenza del Catania e quelli più apprezzati dell’uomo-Sannino, schietto, umile, appassionato e coerente, getta pubblico imbarazzo e viva preoccupazione negli addetti ai lavori che vivono e raccontano il Catania, come nei tanti tifosi che lo seguono.

Già in parecchi, Sabato, diserteranno gli spalti come segno di disapprovazione verso la condotta dirigenziale. Se delle dimissioni erano auspicate insomma, la piazza non attendeva certo quelle dell’allenatore quanto più di amministratore delegato e preparatore atletico. Che non arrivano nemmeno dopo tale umiliazione.

Le richieste che ultras e tifosi muovo congiuntamente, mirano difatti al cambiamento radicale dei vertici. Al presidente Pulvirenti chiedono precisa e netta presa di posizione in merito. Unico modo, secondo la piazza, ancor più dopo l’accaduto, per scongiurare nuove, simili se non peggiori umiliazioni, a prescindere dalla categoria.

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