Catania, i numeri condannano: così, niente speranze play off

Fabio Di Stefano

Ancora una trasferta amara. Il Catania viene fermato dal pari anche dal Melfi, fanalino di coda proprio insieme ai rossazzurri. Per gli etnei è il quinto pareggio esterno su cinque gare giocate. Sono solo due le reti realizzate da Paolucci e compagni nelle partite disputate lontano dal Massimino. Un bottino che non può essere consono a  una squadra chiamata a scalare rapidamente la classifica.

A inizio stagione la dirigenza, per bocca dell’ad Lo Monaco, era stata chiara: il Catania ha il dovere di lottare per vincere il campionato. Obiettivo ridimensionato qualche tempo dopo dallo stesso dirigente campano – che ha dichiarato di puntare ai play off– vista la conferma della penalizzazione che appesantisce ulteriormente la classifica degli etnei. Classifica che non sarebbe brillante, anzi, nemmeno senza i sei punti in meno comminati dalla Fifa per il caso Castro. Il Catania che, come detto, divide l’ultimo posto proprio con il Melfi, anche in caso di esito favorevole del ricorso al Tas si attesterebbe a metà classifica. Lontano dalle posizioni agognate a inizio stagione e non corrispondenti al valore di una squadra che, secondo le aspettative societarie, non ha nulla da invidiare alle big del girone.

Ma sono i numeri a dire che il Catania, al momento, non è una compagine in grado di competere con le squadre che vanno per la maggiore. Pochissimi i gol realizzati dagli etnei -appena nove – solo due le vittorie ottenute, ed entrambe tra le mura amiche. Delle squadre che al momento compongono la griglia dei play off, solo la Reggina ha vinto quanto i rossazzurri, e la sola Casertana ha segnato meno. Continuando con questo passo il Catania potrà ambire solamente ad una risicata salvezza. Per una piazza che da tre anni è ormai abituata a navigare nel fondo classifica non è certamente una prospettiva allettante.

L’ennesima delusione esterna ha fatto esplodere la rabbia dei tifosi, che sino a ieri non avevano mosso nessuna contestazione alla squadra. A Melfi la squadra è stata sgridata sotto la curva. I supporters rossazzurri chiedono semplicemente orgoglio e dignità, e la voglia di lottare su ogni pallone. Il minimo, dopo quattro anni fatti di batoste e vissuti perennemente in fondo alla classifica. Dalla serie A fino alla Lega Pro.