Catania, in qualsiasi caso riparti da zero

Benedetto Napoli

“Con o senza di me il Catania dovrà ripartire da zero!”

Il virgolettato del proprietario della società dell’elefante Antonino Pulvirenti, tornato a parlare nella conferenza stampa di lunedì scorso, non lascia spazio a dubbi di sorta: il presidente dimissionario ha finalmente capito che in questi ultimi due anni ha sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare. Un disastro in piena regola, un cataclisma che rischia di spazzare via il Catania dal calcio che conta per  molti, troppi anni.

Il rapporto di collaborazione con la risorsa Pablo Cosentino è stato chiuso definitivamente ed ora la società è in mano all’amministratore unico Carmelo Milazzo che si sta occupando anche di trovare una nuova proprietà interessata ad investire sulla società di via Magenta. Il mercato pare sia condotto dal consulente Pippo Bonanno (al momento l’ex direttore sportivo non ricopre nessuna carica societaria) ed è inutile specificare come sia un mercato esclusivamente in uscita. In attesa di sapere da quale categoria si ripartirà, non può essere altrimenti.

La categoria da cui gli etnei ripartiranno è il nodo cruciale di questo stallo societario. Ovviamente nessun imprenditore che abbia almeno un pizzico di senso degli affari comprerebbe una società nel bel mezzo di un processo per frode sportiva. Un conto è comprare una società di Lega Pro, tutt’altro conto sarebbe investire su una di Serie D. Per questo la tanto acclamata trattativa con degli imprenditori catanesi sembrava tanto un semi-bluff. Pulvirenti ad oggi attesta il patrimonio societario intorno ai 30 milioni di euro; un investimento sicuramente cospicuo, ma considerando il bacino d’utenza e le potenzialità della città di Catania e dell’amore viscerale che i tifosi nutrono per la maglia rossazzurro, sarebbe di sicuro ritorno.

Altra novità venuta fuori dalla conferenza stampa è l’improvvisa trasparenza comunicativa. Addirittura la trattativa con gli imprenditori catanesi sarebbe stata trasmessa in diretta streaming. I tifosi etnei anche loro sorpresi da quanto detto sopra, tramite la pagina social Quando saremo tutti nella Nord (promotrice di una contestazione che dura oramai da più di un anno e mezzo) hanno chiesto un incontro tra la società ed alcuni rappresentanti dei tifosi, anch’esso da trasmettere in streaming. Da parte della società ancora nessuna risposta. Sempre nel corso della conferenza stampa è stato presentato il terzo progetto (in tre anni) per lo stadio di proprietà. Il progetto Star Dome a settembre doveva essere presentato in comune, ma Pulvirenti ha tenuto a specificare come con una nuova proprietà il progetto possa essere portato avanti oppure cestinato. Nel caso in cui il Catania dovesse restare nelle sue mani il progetto per forza di cose dovrà andare avanti.

La società attualmente resta in vendita ma nel caso nessun acquirente si faccia avanti continuerà a restare sotto l’attuale proprietà. Diversi esperti del settore augurano al Catania ed ai suoi tifosi una pronta risalita nelle categorie che contano ed una nuova proprietà. L’era Pulvirenti sembra ormai aver oltrepassato perfino il tramonto, dopo aver perso tutta la credibilità che aveva nello stesso mondo del calcio e soprattutto agli occhi dei suoi stessi tifosi che gli hanno definitivamente voltato le spalle. Bisognerà ripartire da zero, dalla società all’organico, dovrà sorgere un nuovo Catania, un Catania che renda nuovamente fieri ed orgogliosi i propri tifosi.