Catania: L’aspettativa porta all’illusione, il sacrificio al successo

Marco Zappalà

Troppe aspettative su questa squadra?
Nelle ultime due stagioni, tante volte i tifosi del Catania si sono illusi (basta poco) per poi prendere atto dell’amarissima realtà, incassare la delusione senza poter sfogare la propria rabbia, masticare risultati amarissimi.

La prima illusione
La città assapora il profumo d’Europa non una ma ben due volte. Prima con Montella, poi con Maran. La colpa fu data a Maran quando il Catania, piazzatosi all’ottavo posto nella stagione 2012/2013 (con lui stesso in panchina), voglioso di assaporare il profumo d’Europa, cominciò tremendamente male la stagione 2013/2014.

La seconda illusione
De Canio sostituisce  il ‘colpevole’ Maran. Il Catania, ‘certamente si risolleverà e prenderà grandi soddisfazioni in Coppa Italia‘, disse Pulvirenti in una punta di Corner. Il 9 novembre si gioca Catania-Udinese, partita della verità anche per il tecnico insediatosi due giornate prima. Il gol di Maxi Lopez su rigore vale tre punti, immeritati per la prestazione, ma pesantissimi per la classifica. A metà Gennaio, a conclusione del girone d’andata, con il misero bottino di 8 punti in undici giornate, De Canio viene esonerato dopo l’1-4 interno proprio in Coppa Italia, contro i cadetti del Siena.

La terza illusione
Torna Maran. Recuperati buona parte degli infortunati, il Catania svolterà? La società (‘L’errore più grande è stato non esonerare prima Maran’) dimostra di saper fare autocritica e torna sui propri passi. Ma i risultati gli daranno torto. Nella seconda parte della sua gestione, colleziona una sola vittoria, quattro pareggi e ben otto sconfitte.

La quarta illusione
Maran esonerato nuovamente, stavolta la società chiama Maurizio Pellegrino, un uomo della società, si parla di “traghettatore”. Pellegrino invece compie il miracolo:  ricompone lo spogliatoio e racimola 12 punti in sei gare.
La beffa? Il Catania retrocede forse nella gara in cui sfodera più carattere. È l’11 maggio, a Bologna. Il timore di tutti si tramuta in realtà. Serie B.

La quinta illusione
Si chiama calciomercato.
 Al 31 Agosto, sia le testate locali che quelle nazionali indicano il Catania come la principale indiziata all’immediata risalita nella massima Serie. La squadra lo sa, e quasi quasi si fa forza di ciò. Apparentemente siamo i più forti. A Torre del Grifo nel precampionato appare uno striscione firmato “ultras” che recita : “Le vostre chiacchiere ci hanno portato in B, non vi permetteremo un altro campionato così”.

L’ultima illusione.. non c’è
Il 14 settembre viene esonerato Pellegrino per Giuseppe Sannino. Nome di impatto, come di impatto è la sua prima conferenza stampa. Chiaro, preciso, non promette nulla, solo tanto impegno e tanta chiarezza. Uomo sincero e leale. Non alimenta illusioni, parla chiaro: “Inutile parlare di A per il momento […] voglio animali in campo […] facciamo il massimo fino a Gennaio […] bisogna aprire le porte ai tifosi […] non vendo fumo […] c’ama ffari, la situazione infortunati è sotto gli occhi di tutti […] anche la società sbaglia“. Un personaggio così, può dar noia solo a chi avrebbe voluto ancora illudersi, o illudere.

Ma per i catanesi, il Catania è come parte della propria famiglia, ed i catanesi sono stanchi di illudersi. È necessario remare tutti dalla stessa parte anche e soprattutto nelle difficoltà. Senza bisogno necessario di dover trovare a tutti i costi un capro espiatorio od un colpevole, magari fin troppo evidente, ma inutile ai fini del bene comune: il Catania. Il “nostro” Catania. Remare tutti dalla stessa parte, ma dalla parte giusta. Seguendo una rotta credibile. Non verso un’ennesima illusione.  Facendo anche tanti sacrifici. D’altronde lo dice anche il vocabolario : sacrificio viene prima di successo.

Be the first to comment on "Catania: L’aspettativa porta all’illusione, il sacrificio al successo"

Leave a comment