Catania, l’attacco va
La difesa non ingrana

Fabio Di Stefano

Filippo Galtieri - CalcioCatania.it

Il Catania di Rigoli debutta in campionato battendo per 3-1 la quotata Juve Stabia. La vittoria dei rossazzurri non è stata facile. Gli uomini di Fontana sono partiti con il piede sull’acceleratore, mettendo in difficoltà Biagianti e compagni. Il Catania ha sofferto molto il pressing a tutto campo delle vespe, almeno sino al loro vantaggio, siglato da Lisi.

Dopo lo spavento iniziale i rossazzurri hanno svoltato. Non sul piano del gioco, non ancora fluido, ma nel carattere e nella determinazione messe in campo per rimontare al gol iniziale dei campani. Biagianti, da vero leader, ha dato la scossa ai suoi, coadiuvato da un Calil apparso a suo agio nel ruolo di trequartista.

Il brasiliano dà il meglio di sé quando è libero di giostrare dietro gli attaccanti. Tiro da fuori, abilità negli inserimenti senza palla, capacità di fraseggio nello stretto. Il nuovo ruolo assegnatoli da Rigoli (che poi è  il ruolo che Calil ha spesso ricoperto in carriera) esalta le qualità dell’oggi numero sette etneo.

Complessivamente, tutto l’attacco del Catania ha girato a dovere. Paolucci continua a segnare e, nonostante la condizione fisica non ancora al top, mostra numeri tecnici da categoria superiore. Per un attaccante è importante bucare la rete con continuità, anche nelle giornate non particolarmente brillanti. Sotto questo punto di vista Paolucci è sulla buona strada.

Anche Russotto è partito col piede giusto: il fantasista romano ha macinato chilometri, si è battuto giocando per la squadra, cosa che non sempre ha fatto nella scorsa stagione. Dal suo piede è partita l’azione da cui è nato il gol di Paolucci. Non a caso Rigoli ha ammesso, a partita finita, di averne ritardato la sostituzione.

Per un reparto che va, un altro stenta ancora a ingranare. La difesa, più volte messa in difficoltà dall’Akragas durante la partita di coppa Italia, ha nuovamente mostrato delle incertezze. I due esterni spingono ancora poco (in coppa Djordjevic ci aveva provato di più). Nava è apparso incerto, così come Drausio. Nemmeno Bastrini sta garantendo le certezze che ci si aspettavano da un giocatore della sua esperienza. Lo stesso Pisseri, tra i migliori interpreti del ruolo durante lo scorso torneo, non è esente da colpe in occasione del gol stabiese.

A dire il vero, per alcuni elementi del reparto difensivo non mancano le attenuanti. Drausio e Djordjevic sono stati catapultati in un campionato, e in un Paese, che non conoscevano. Il centrale brasiliano è arrivato addirittura da poche settimane. E’ ovvio che debbano ambientarsi, carpire i segreti del campionato di Lega Pro, imparare la lingua. Il rientro di Bergamelli, che dovrebbe restare, potrebbe dare sicurezza a un reparto che deve crescere.