Catania, Pro&Contro verso Andria
Il tifo appassionato, gli svarioni difensivi

Azzurra Valenti

Archiviato il 3-1 contro la Juve Stabia, il Catania si prepara alla trasferta di domenica contro la Fidelis Andria. Tanti spunti positivi, quanti negativi, porterà dentro al bagaglio, nella speranza che i primi abbiano la meglio sui secondi.

I PRO

– La reazione dei rossazzurri dopo il gol del vantaggio delle Vespe. Fino a quel momento la squadra di Rigoli non aveva brillato a sufficienza, proponendo giocate poco fluide e incisive. E’ bastato toccare con mano il rischio di veder vanificati i tre punti per rialzare la china, rispolverare le motivazioni, e rimontare. Carattere e determinazione che il Catania coccola gelosamente, e che riesce a sguinzagliare nel momento del bisogno.

– L’intraprendenza del reparto avanzato. Calil si dà da fare dalla trequarti in su, realizzando anche la rete del pareggio. Paolucci si fa trovare pronto sotto porta, al momento giusto, quando c’è da sferrare il colpo più letale di tutto il match. E’ la seconda gara di fila, dopo quella con l’Akragas, che i due vanno a segno insieme. E poi Russotto, che svaria da una fascia all’altra, assicurando corsa, dribbling, e suggerimenti ghiotti per i compagni di reparto.

– L’entusiasmo dei tifosi. Tensione e diffidenza, di certo, non sono svaniti nel nulla. Ma la capacità di far fronte alle difficoltà, e il gioco a tratti spumeggiante, offerti dalla formazione di casa, hanno infiammato nuovamente gli animi dei sostenitori. Curve in delirio a fine gara, applausi e cori: “Vi vogliamo così!”. Calore che non può che far bene al Catania, nella speranza che prestazioni e tifo appassionato continuino ad andare di pari passo.

I CONTRO

– Bisogna per forza sfiorare il baratro per risalire? Osservare da vicino il peggio, per reagire? La risposta è negativa. Il Catania deve, pertanto, imparare a concretizzare le proprie occasioni prima che lo faccia l’avversario. Il contrario di ciò che è accaduto contro la Juve Stabia. Tutto è bene quel che finisce bene, ovvio. Ma evitare di temporeggiare, in attesa che lo sfidante faccia la sua prima mossa è rischioso.

– La poca lucidità della difesa. Il primo gol avversario nasce da uno svarione del settore arretrato: Nava e Drausio si lasciano sfuggire Lisi, bravo nell’eludere Pisseri. In generale, comunque, i pericoli corsi nelle retrovie sono molti, troppi. Si concedono spazi. Gli interventi sono flebili, e peccano di cattiveria. Le fasce, poi, faticano nell’attivare un saliscendi utile tanto in fase di copertura quanto in fase offensiva. Sbavature a cui si può ancora rimediare, prima che il tempo sfugga.

– Una nota negativa si registra anche da parte dei tifosi rossazzurri. Il lancio di oggetti contro il pullman dei sostenitori della Juve Stabia contraddice le regole di fair play a lungo perseguite, e ribadite dalla Lega Pro. Gesto analogo a quello subito dagli etnei in trasferta a Siracusa. Cadute di stile evitabili, che cozzano col clima di festa sugli spalti e di solidarietà espressa lodevolmente dai gruppi orgniazzati di curva Nord e Sud verso le popolazioni terremotate.