Da agnellini a belve: col carattere (di Sannino)il Catania può

Veronica Celi

Atteggiamento, carattere: sono due componenti imprescindibili. I risultati arrivano solo quando una squadra abbina forma a contenuto. La forma c’è sempre stata, è il contenuto che spesso è venuto a mancare. Si possono schierare in campo fuoriclasse, ma senza motivazioni e voglia, non si va da nessuna parte. Il derby contro il Trapani ne è la prova. Primo tempo disastroso per i rossazzurri. In campo c’erano i giocatori fisicamente, ma con la testa? Di sicuro non erano al Provinciale. La storia cambia quando il Catania finalmente reagisce nel secondo tempo.

Con il carattere giusto non solo si rimontano i due gol, ma si assiste alle prodezze di Cani e Leto che, paradossalmente, si risvegliano dal letargo, salvando il risultato. Sostituti di Calaiò? Ipotesi ancora da valutare, e ci vorrà tempo. Se le performance continueranno ad essere queste, la risposta sarà affermativa, altrimenti sarà necessario ricorrere al piano B: il calciomercato di gennaio.

Dietro a tutto questo c’è la mano di Sannino, capace di trasformare i suoi ragazzi da agnellini a belve feroci, sfruttando il pochissimo tempo a disposizione nell’intervallo. Il mister è capace di far magie? Sarà dotato di qualità soprannaturali? Assolutamente no. Bastano mentalità e parole. Aggiungi un pizzico di grinta e determinazione, e tanta fame, e il pareggio è ben servito. Con questo ritmo, è probabile che a lungo andare la “cura Sannino” guarirà definitivamente un Catania acciaccato e un po’ distratto.

Distrazione, dunque difesa. C’è da rimediare soprattutto agli errori della retroguardia etnea, che potrebbero costare caro. È sistematico che si subisca almeno un gol a partita. Ma se un giorno l’attacco non dovesse segnare, e proprio le ingenuità in difesa diventassero decisive? Un punto su cui il mister dovrebbe lavorare di più è proprio questo. Maggiore lucidità e attenzione in fase difensiva- e qualche uscita in più di Frison,- non guasterebbero, anzi, contribuirebbero a realizzare l’utopia di veder finalmente a zero, a partita conclusa, la casella dei gol subiti. Intanto contro il Latina manca Spolli, squalificato. Ennesimo allarme rosso se si pensa che Peruzzi e Rolin non sono ancora al meglio. Si potrebbe optare per Garufi. Sta di fatto che dietro certezze e sicurezza sono alquanto precarie.

È ormai assodato che in casa Catania, da qualche settimana a questa parte, succedono cose inaspettate, che si stenta a credere. Partite rimontate fuoricasa, piogge di gol, reti realizzate da giocatori rimasti anonimi fino a poco tempo fa– adesso non più-, vittorie– qualcuna sofferta, come in perfetto stile rossazzurro. Bicchiere mezzo vuoto? Sì, se si pensa che il Catania doveva lottare per la Serie A, ma ancora non è nemmeno in zona playoff. Bicchiere mezzo pieno? Anche. Si è intanto usciti dalla zona retrocessione, incubo recente. Insomma, meglio non sbilanciarsi. È preferibile godersi lo spettacolo fino alla fine, commedia o tragedia che sia.

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