Derby: Altro che festa dello sport! Gara sospesa, assalti, invasione

Marco Di Mauro

Doveva essere una «festa dello sport», almeno negli auspici dei due club. Il derby Siracusa-Catania di coppa Italia sin dall’inizio si è rivelato invece una vetrina del peggior spettacolo che il tifo potesse offrire. Un servizio d’ordine apparso insufficiente in numero e inadeguato nella preparazione, non è riuscito né a prevenire né a controllare le tensioni tra le tifoserie, che hanno portato alla sospensione della gara durante l’intervallo, sul punteggio di 0-1 per il Catania. (Guarda i video)

Sin prima dell’ingresso allo stadio, con i cancelli ancora chiusi, a scandire l’attesa dei tifosi siracusani in coda ai varchi sono stati fumogeni, bombe carta, petardi e cori contro il Catania. Alcuni dei tifosi locali che non erano in fila, pare invece abbiano aspettato un pullman di tifosi rossazzurri diretto all’impianto aretuseo, e abbiano tentato di assaltarlo all’ingresso in città. Petardi, bombe carta, fumogeni, oggetti di ogni natura. La notizia dell’agguato arriva all’interno dello stadio solo dopo erano già esplose le tensioni tra le due tifoserie.

Dapprima lancio di oggetti, petardi e fumogeni. Tutto appena i circa 100 tifosi organizzati della curva Sud del Catania fanno il loro ingresso nella zona all’aperto che porta al settore ospiti. Tutto ciò che piove nella zona dei tifosi catanesi, lanciato dalla vicina tribuna dove si trovano 150 circa tifosi dei gruppi organizzati del Siracusa, viene rimandato indietro. Il servizio d’ordine non interviene. Gli animi si placano da soli quando le squadre sono prossime all’ingresso in campo. Ma anche a partita iniziata il rumore dei petardi è periodico e cadenza le giocate dei calciatori.

Con le squadre negli spogliatoi, le tensioni sugli spalti riprendono. Dalla solita tribuna, come avvenuto prima dell’inizio della partita, i tifosi del Siracusa lanciano di tutto verso il settore ospiti. Immagini che cozzano con quella delle bottigliette d’acqua porte dal campo ai tifosi rossazzurri da alcuni steward del club di casa. Per combattere il caldo. A manifestare l’inadeguatezza del servizio d’ordine è l’invasione di campo di un tifoso solitario che percorre tutto il campo, indisturbato, giunge addosso alla recinzione del settore ospiti e scaglia un oggetto in direzione dei tifosi catanesi.

Tifosi catanesi bloccati all'interno del De Simone

Tifosi catanesi bloccati all’interno del De Simone

Uno steward – affaticato o poco motivato -, agguanta per la mano il tifoso solo dopo che questo ha completato il suo intento. Il tifoso viene quindi riaccompagnato nel settore che aveva abbandonato, tra gli applausi della curva Anna. Segue il riprendere del lancio di oggetti verso il settore ospiti, che piovono anche nel recinto di gioco, che determina la sospensione della gara. I calciatori osservano, vicino al serpentone che dà sugli spogliatoi, i tifosi del Siracusa che continuano a scagliare oggetti . La polizia, entrata nella tribuna dei siracusani, fa lo stesso: osserva.

La gara riprende quindici minuti dopo l’inizio previsto del secondo tempo. Solo quando i tifosi del Siracusa decidono di farla finita. A fine partita i poliziotti si schierano nella tribuna siracusana formando un cuscinetto che evita il ripetersi del lancio di oggetti. Il Catania fila dritto negli spogliatoi, solo il capitano Marco Biagianti va sotto la curva a salutare i tifosi etnei. Questi ultimi restano all’interno del settore per circa due ore dopo la fine della partita. A causa della presenza dei tifosi del Siracusa all’esterno dei varchi, accompagnata da fumogeni e scoppio di petardi.

Il pullman del Catania bloccato all'interno del De Simone

Il pullman del Catania bloccato all’interno del De Simone

Le intemperanze, per quanto riferito da fonti delle forze dell’ordine, sono proseguite anche fuori dallo stadio. Il clima di tensione ha bloccato anche il pullman della squadra del Calcio Catania all’interno dello stadio. Solo alle 20.30 il bus con i calciatori ha avuto lo sta bene da parte delle forze dell’ordine a lasciare l’impianto sportivo. Naturalmente sotto la scorta di alcune pattuglie della polizia locale.