Sul coro della Nord parte la rimonta
Il Catania spazza via la Juve Stabia

Marco Di Mauro

Qualche minuto iniziale di smarrimento, che porta lo svantaggio. Al quale segue un coro dei tifosi che propizia la lenta ma travolgente rimonta. Il Catania, alla prima di campionato, supera la quotata Juve Stabia davanti al pubblico del Massimino. Le reti di Calil e Paolucci dimezzano la penalizzazione e entusiasmano il pubblico. Chiude il 3-1 di Di Cecco, con gli avversari in inferiorità numerica.

Dopo qualche minuto di noia a passare in vantaggio è la Juve Stabia. Pisseri e Nava vengono ingannati dall’effetto a rientrare che il numero 10 Marotta imprime al suo cross dalla destra. Il portiere non esce dai pali, il difensore si lascia anticipare di testa da un avversario. Il pallone carambola in area piccola vicino a Lisi che, al 19esimo, lo spinge in porta in qualche modo, battendo il balzo fuori tempo di Pisseri. Grande esultanza per i calciatori in maglia bianca, che corrono verso la panchina dove erano già balzati in piedi per la gioia l’allenatore Gaetano Fontana e il suo vice, l’ex rossazzurro Fabio Caserta.

Sotto di un gol all’esordio in casa, prima che dall’allenatore Rigoli, o dal capitano Biagianti, l’incoraggiamento alla squadra arriva dalla Nord. «Non mollate perché c’è la curva che canta», gridano i tifosi quando il pallone non è ancora tornato a centrocampo per essere rimesso in gioco. È una scossa che ha effetto nella grinta degli undici rossazzurri, meno nel gioco che ancora stenta. Al 36esimo Scoppa lancia il pallone dalla linea dei difensori, la traiettoria inganna l’intera difesa ospite e si trasforma in un assist per Calil, che a tu per tu col portiere Russo lo scavalca con un pallonetto siglando il pareggio.

La rimonta, iniziata sul coro dei tifosi nel primo tempo, viene completata al settimo minuto della ripresa. Un’azione piena più di carattere che di gioco. Silva lancia Russotto, che svicola dalla marcatura di Liotti sulla corsia esterna di destra. Raggiunto il fondo mette al centro dove trova la deviazione in porta di un avversario. Russo evita l’autogol, deviando d’istinto. Il pallone arriva a Calil – a destra, in area – ma il suo rasoterra viene ribattuto sulla linea finendo – a sinistra – sul piede di Paolucci, che sul rimpallo trova a mezza altezza il varco giusto per il 2-1 che fa esplodere lo stadio in un urlo liberatorio.

Per l’attaccante, ritornato a Catania in estate, si tratta della terza rete in altrettante gare ufficiali. Finora è sempre andato a segno in tutte le partite giocate, anche in precampionato. Particolarmente apprezzata la prestazione in maglia numero 8 di Silva, che non fa rimpiangere Zibert, il numero 8 della Juve Stabia che ha rifiutato il Catania, pare per uno stipendio migliore. Il pubblico, che applaude i due rossazzurri, sostiene la squadra per tutti e 90 minuti. Dalla curva Nord, a metà ripresa e a fine gara, si alzano due cori di contestazione ad Antonino Pulvirenti, patron della società.

La Juve Stabia, accompagnata al Massimino da una ventina di sostenitori, fa poco oltre alla rete del primo tempo. Smaltito lo smarrimento d’inizio gara, è il Catania a imporre gioco e carisma sul campo. Gli ospiti provano a reagire sul finale, più coi nervi che con la tecnica. Gli animi si surriscaldano, si accendono tre mischie che l’arbitro Guia di Pisa risolve a suon di gialli. Poi arriva il rosso per doppia ammonizione a Salvi, che lascia gli ospiti in dieci uomini. Vantaggio che i rossazzurri sfruttano al terzo di recupero segnando il 3-1 con Di Cecco, subentrato da pochi minuti.

Il centrocampista rossazzurro ruba palla nella trequarti ospite e punta Russo. Aggira il portiere mandando il pallone da una parte e correndo dall’altra, quindi conclude a rete a fil di palo eludendo il ritorno dell’estremo difensore. Quando il pallone supera la linea, l’intera panchina rossazzurra entra in campo spingendosi fin sotto la tribuna B. Dimostrazione della tensione agonistica che accompagnava la sfida e che è cresciuta col diminuire dei minuti che separavano dal fischio finale. Che arriva qualche secondo dopo. Al Massimino sono solo applausi per la squadra.

La gara del Catania, “iniziata” sul coro di incitamento della curva Nord al momento dello svantaggio, si conclude col saluto dei giocatori verso i loro tifosi e la stessa curva – che la scorsa stagione non ha mancato di pungolare i rossazzurri, rimproverandogli scarso impegno – che risponde: «Vi vogliamo così». La penalizzazione di sette punti è quasi dimezzata, la compattezza e la determinazione del gruppo paiono aumentate, manca ancora la migliore condizione atletica indispensabile per il gioco. Da ricercare la prossima gara, contro l’Andria.