Il ritorno di Pulvirenti al Massimino

Marco Di Mauro

Poteva, dopo avere lanciato l’appello, dare il cattivo esempio? Stare vicino alla squadra, infonderle così coraggio, fiducia, forza di volontà,  motivazioni vincenti. E’ quel che il presidente del Catania ha chiesto ai tifosi rossazzurri: esserci. Ciò che quegli stessi tifosi chiedevano al loro presidente sin da quando scomparve dalla panchina, dalla tribuna, infine dal video. Tornare, col suo vivere la partita come un tifoso, un punto di riferimento, la garanzia oltre il risultato, oltre gli sbagli. D’altronde, se la squadra trae energia dai propri tifosi, perché i tifosi non dovrebbero trarne dalla presenza del loro presidente? Nei nove anni di gloria, non è stato anche questo (e ricordiamo i battibecchi con arbitri e non) parte dell’effetto Massimino?

Dopo gli insulti (questi non “d’amore”?) ricevuti la scorsa stagione, tornerà. Pulvirenti sarà nuovamente presente allo stadio dalla sfida contro il Vicenza. L’ha promesso poco dopo aver rivolto l’appello ai tifosi. Non in panchina ma ci sarà. In tanti ci credono. La differenza tra i tanti d’adesso ed i tutti che sarebbero stati in passato invece, aguzzerà la vista diffidente ma speranzosa. Non foss’altro che, a tutt’oggi, stenta a trovar una ragione talmente profonda da valer la scelta, per un cuore tifoso, primo tifoso, di rinunciare volontariamente a star accanto alla propria squadra. Infliggersi la tortura – e chi è costretto a vivere il Catania a distanza lo sa – della solitudine di fronte ad uno schermo senz’anima che non trasmette né regala emozioni vere.

Credere per vedere o vedere per credere: tocca al presidente, primo tifoso, dar per primo l’esempio. Rispondere al suo stesso appello. A ripartire dalla gara contro il Vicenza. Dentro e fuori dal campo.

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