Il Russo-Azzurro: Adelchi Malaman racconta il suo Paganese-Catania

Alessandro Russo

Sono le ore tre e trentatre minuti p.m. di domenica diciannove marzo millenovecentosettantotto, ventisettesima giornata del girone C del campionato italiano di serie C di pallone. Al ‘Comunale’ di Pagani il terreno è in buone condizioni, la giornata è primaverile con qualche sbuffo di vento. Dalla tribuna quasi tremila persone stanno seguendo la gara tra gli azzurro-stellati e la rappresentativa dell’elefante etneo. Tra i padroni di casa non mancano giovanotti di belle speranze smaniosi di chiuder bene il torneo: l’agile numero uno Roberto Sorrentino, il dinamico tornante Gianni Patalano e il generoso centravanti Lino Grassi. Seppur mezzo stirato, tra gli ospiti è in campo Giovannone Bertini, non c’è invece Giampaolo Spagnolo, in rotta di collisione con l’allenatore Matteucci. Ha ventitre punti in saccoccia la Paganese e vivacchia nelle zone basse della graduatoria; il Catania ne ha undici di più, mantiene saldo il terzo posto e sogna la promozione in B.

Spiove alto adesso il pallone al centro dell’area di rigore campana, propriamente verso l’atleta con la casacca rossazzurra numero undici. Alla quinta stagione consecutiva col club del liotru, oggi sta egli indossando quella maglietta per la centoventinovesima volta. È un marcantonio alto un metro e ottantadue centimetri, ha ventisei anni, dieci mesi e ventisei giorni. Il suo diciassettesimo gol col Catania me lo descrive trentotto anni, un mese e otto giorni dopo. «Il campo di Pagani –parola di Adelchi Malaman era notoriamente ostico per noi, ricordo che eravamo sotto per uno a zero, ma non è che stavamo giocando male. Poco dopo la mezzora, l’arbitro fischia una punizione a nostro favore; mi par di rivedere il presidente Massimino che dalla panchina si sbraccia e ci sprona a dar il massimo. Il cross teso di Tuccio Giustolisi somiglia a una manna dal cielo; faccio a sportellate col mio marcatore Di Benedetto e mi ritrovo mezzo metro davanti a lui. Svetto al centro dell’area quindi incorno di precisione e potenza: uno a uno. A fine partita però non c’è alcuna festa, eravamo più forti ed avremmo dovuto vincere».

Sabato trenta aprile duemilasedici alle cinque e trenta pomeridiane la carovana etnea ritorna in quel di Pagani, dove entrambe le compagini sono a caccia di punti salvezza. Trentacinque ne ha il Catania di Pulvirenti, Moriero e Calil, che sono sei in meno di quelli della Paganese di Trapani, Grassadonia e Caccavallo. Da quelle parti frattanto lo stadio ‘Comunale’ è stato intitolato a Marcello Torre; già presidente dei biancostellati, era un bravo avvocato ed era pure il sindaco di Pagani. È stato assassinato dalla camorra la mattina dell’undici dicembre millenovecentottanta.

Medico ortopedico con la stoffa dello scrittore, Alessandro Russo è coautore di “TUTTO IL CATANIA MINUTO PER MINUTO”, la storia, la geografia, la letteratura e financo la religione rossazzurra” Geo Ed. 2011, in vendita alla libreria BONACCORSO, via Etnea 20, Catania e da CAVALLOTTO, corso Sicilia 91 e viale Jonio 32, Catania. Ideatore dell’agenzia SCRITTURIAMO e collaboratore del blog LETTERATITUDINE, di lui si dice che è un rompiballe catastrofico. Maniaco dello stile e dell’editing, ogni giorno visita, scrive, opera, ingessa, corregge.