Il Russo-azzurro: “Delitto e castigo”, il Catania che era

Alessandro Russo

Per vincere la tensione, il conduttore televisivo americano Stephen Tyrone Colbert si mette a far cose imbarazzanti, tipo cantare in ascensore. Io, per ottener lo stesso effetto, vado invece alla ricerca di persone interessanti da ospitare ogni settimana dentro ‘Il Russo-azzurro’.

«Mi chiedi –ha la voce pacata Katya Maugeri, direttrice del magazine Metropolix e collaboratrice di SiciliaJournal – quale libro fotografa l’eclissi del pallone rossazzurro degli ultimi tre anni e se Catania è o no una città di terza categoria. Mi torna in mente uno dei testi letterari più letti di sempre, ‘Delitto e castigo’ di Dostoevskij. Il titolo, letteralmente dal russo, significa ‘Il delitto e la pena’ e all’interno espone in maniera magistrale il tema della salvezza attraverso la sofferenza. L’argomento è molto caro allo scrittore russo, secondo il quale l’atto di soffrire in sé ha un effetto purificatore sullo spirito umano, capace di render concreto il perdono e quindi la salvezza. Alla seconda domanda ti rispondo di si perchè sono convinta che in questo caso l’aspetto calcistico e sociale della nostra città camminano parallelamente».

«Nino Pulvirenti –prosegue Daniele Lo Porto, segretario provinciale Assostampa Catania e direttore di Sicilia Journal- appartiene al passato. Ha dato il meglio di sé con Lo Monaco e, forse, avrebbe fatto ancora di più con Gasparin, ma c’è stato un frettoloso divorzio. Adesso è comprensibilmente animato da una voglia di riscatto e rivalsa personale prima ancora che professionale. Ma sarebbe, probabilmente, una triste riproposizione incapace di regger il confronto con ciò che è stato, come per certi sindaci. Purtroppo, questa città non sembra in grado di favorire un ricambio e Dio ce ne scampi dai ‘professionisti del pallone’, cioè da chi compra e vende società. A Catania ne abbiamo avuto uno, proprio prima di Pulvirenti».

Smaltita l’ansia, decido d’indagare su un improbabile punto di contatto tra la l’Associazione Sportiva Lupa Castelli Romani (due anni fa in Eccellenza) e il Catania Calcio (che invece stava in A). Nell’organico amaranto-celeste scorgo un atleta, di professione bomber, nato ventinove anni orsono nella città etnea. Si chiama Giuseppe Siclari e porta nel palmares novantatre reti, l’ultima pochi giorni fa alla Casertana. Armatomi di coraggio, gli scrivo su Facebook ma egli non mi risponde. Mi resta il dubbio se sabato 28 novembre al Centro d’Italia-Manlio Scopigno di Rieti questa benedetta Lupa possa davvero sbranare il Liotru: rumino e rifletto. Siccome in natura l’elefante avrebbe la meglio, divento di colpo ottimista sul risultato finale.

«I laziali –riecco Daniele Lo Porto-sembrano i meno attrezzati ad affrontare la Lega pro mentre il Catania, pur non attraversando una fase smagliante, sarebbe pur sempre al terzo posto in classifica. Insomma anche se da cinque partite ha perso il gioco e l’audacia, io punto ugualmente sulla squadra di Pancaro. Il recente calo lo attribuisco allo stress per una partenza subito al massimo: tre vittorie consecutive e striscia positiva di sei partite. Poi è subentrata un po’ di stanchezza a causa di una preparazione atletica inevitabilmente accelerata, prevedibilità nel gioco, minore brillantezza e gli infortuni di Falcone e Russotto, che sono gli elementi più tecnici. In ultimo son venuti fuori anche i limiti: la mancanza di un regista, la corsia destra della difesa non particolarmente brillante e la limitata autonomia di Plasmati».

 

 

Medico ortopedico con la stoffa dello scrittore, Alessandro Russo è coautore di “TUTTO IL CATANIA MINUTO PER MINUTO”, la storia, la geografia, la letteratura e financo la religione rossazzurra” Geo Ed. 2011, in vendita alla libreria BONACCORSO, via Etnea 20, Catania e da CAVALLOTTO, corso Sicilia 91 e viale Jonio 32, Catania. Ideatore dell’agenzia SCRITTURIAMO e collaboratore del blog LETTERATITUDINE, di lui si dice che è un rompiballe catastrofico. Maniaco dello stile e dell’editing, ogni giorno visita, scrive, opera, ingessa, corregge.