Purché si vinca: Dal 4-4-2 all’aura di Pulvirenti&Moggi, vale tutto

Marco Di Mauro

CATANIA – I capisaldi della sfida tra Catania e Vicenza. Gli argomenti di maggior rilievo emersi dal 3-1 grazie al quale i rossazzurri sono riusciti a scuotersi dal fondo della classifica.

Prima del 4-4-2
Sannino non ne poteva più di perdere ‘contronatura’. La sua, natura. Che bello, scoprire come una squadra costruita per il 4-3-3 funzioni, se non meglio, meno peggio col 4-4-2. Due esterni veloci, due incontristi a centrocampo, due terzini più coperti, due centrali rigidi davanti al portiere, due punte. Facile come la tabellina del due. Sannino monta per la prima volta dal primo minuto il suo 4-4-2 che coincide con la vittoria più larga della stagione. Due reti di scarto, dopo la sconfitta più pesante (3-0 a Spezia).

Prima rete di Cani
I tifosi ci speravano poco. Il giocatore stesso, tra acciacchi e squalifiche, poco aveva fatto per mostrare di sperarci di più. Una buona settimana d’allenamento invece, scandita anche da qualche rete beneaugurate, ha portato l’albanese alla prima rete con la maglia del Catania. Impossibile da sbagliare? Visti i precedenti, meglio limitarsi ad apprezzare il gol.

Prima volta di Rinaudo
Se è 4-4-2 è anche grazie a Rinaudo. Non poteva esser il giovanissimo Escalante l’uomo d’ordine di centrocampo. Poteva esser l’apprendista, e tale è stato. Il rientro in forze di Rinaudo, mai avuto a disposizione da Sannino, ha dato al tecnico la possibilità di progettare il 4-4-2, alleggerendo la pressione sulla difesa grazie ad un più fitto filtro a centrocampo.

Secondo rigore sbagliato
Rosina, che combini? O meglio, che ti combinano? Dopo Spezia, ancora. Chi batte? Chi è il rigorista? Stavolta si presentano in tre. Alla fine, il pallone lo prende e lo calcia lui. Stessa fine: parato. Seconda volta di fila. Alla terza lo batte e lo segna Calaiò. Houston, abbiamo un problema?

Pulvirenti & Moggi
Sarà che il calcio è uno sport, ma per gli scaramantici il ritorno in campo del presidente del Catania, Pulvirenti, non può esser episodio trascurabile ai fini del risultato. Per gli scaramantici più maliziosi invece, vedere il Catania giocare per la prima volta in superiorità numerica (per un cospicuo periodo lasso temporale)  e giovar di due rigori è simpaticamente imputato all’aura magnetica (residua) di un personaggio che non è ‘padrone’ ma ospite al Massimino.

Guai del Vicenza
Bravo Catania, però. Il Vicenza, nel primo tempo mette alle corde i rossazzurri. Poi, perde Ragusa e Sciacca per infortunio. Subisce gol alla prima azione offensiva del Catania. Rimane poco dopo in 10 uomini. Patisce il 2-0 su rigore. Insomma, bravo anche il Vicenza.

Fischi della Nord
Fine gara, vittoria. Applausi da tutti i settori. Poi, i giocatori vanno versola Nord: fischi. Nessun caso. Lo sarebbe se alle spalle della vittoria non ci fosse un ingombrante ed inoccultabile passato fatto di sconfitte e rabbia. Da non dimenticare. Che serva da motivazione per continuare a vincere. Visto che, tra poche ore bisognerà tornare a farlo, obbligatoriamente, contro l’Entella. Giusto per non rendere inutili gli applausi tributati dal resto dello stadio.

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