Sì, avete ragione, ma dopo una mazzata come quella del fallimento e della perdita del titolo sportivo si finisce per mettere tutto in discussione: ad esempio, il 23 Giugno 2015 viene fuori lo scandalo dei treni, Pulvirenti aveva fatto una porcata e io mi sono vergognato a morte per le sue azioni. Ma perché? Io che c'entravo? Allo stesso modo, mi sono chiesto, perché mi sentivo in fregola quando il Catania vinceva in serie A e collezionava una salvezza dietro l'altra? Dopo quel brutto episodio avrei dovuto disinteressarmi del tutto della faccenda e invece ho continuato a seguire i campionati successivi per una sorta di assuefazione. Però ora che la storia è finita, mi faccio quattro domande e mi sento di dire che neppure andare in serie A con la nuova squadra basterebbe a dare un senso a quanto è avvenuto. E poi, Little, non sopravvalutare la mia intelligenza...
L'Eccellenza può bastare? Non lo so, forse: in fin dei conti io sono una persona ordinaria.
mistermuscolo
Littlebook 
Ha detto tutto Little
Ora F1 e cmq fozza Catania.
Non vedo l ora di ritifare e commentare con voi le partite
Avaia Iaffiu. Una mente illustre come la tua, non coglie il volgarissimo percorrere del tempo a discapito dei valori?
Ma da quando il calcio non è più valori di sport e agonismo?
Ormai tutto bet online e partite truccate.
Noi parliamo di un sistema molto più grande di noi, irrimediabilmente compromesso a tutti i livelli. Quello che arriva ai nostri occhi è un prodotto preconfezionato, ma come i cibi in scatola, si sa, non sono sempre genuini ma hanno anche loro uno scopo
MAI PIÙ ULTRAS ALLO STADIO 
Sì, esatto Iaffio. Il calcio professionistico è questo.
A riprova, la città imprenditoriale per eccellenza, Milano, vede le due maggiori società in mano cinese.
E la ricca Brianza ha trovato la A quando il milanese e milanista Berlusconi ha investito cifre enormi.
Una romantica società con gente del territorio può disputare solo campionati dilettantistici, almeno dalle nostre parti.
E' quanto accade in paesi e cittadine che militano tra promozione ed Eccellenza.
A noi può bastare?
Caro Iris,
è vero tutto quello che hai detto e concordo appieno su ogni singolo punto, ma appunto per questo, alla luce di ciò che hai scritto, perché gioire da Catanese di una squadra che di catanese ha solo il marchio (nuovo) e la sede? Siamo dei tifosi o soltanto dei consumatori di un prodotto? La legge del mercato è basato sull'offerta e sulla richiesta: noi ci mettiamo la richiesta, perché abbiamo bisogno per motivi che non sapremmo spiegare di una squadra di calcio, e qualcuno, per ragioni meramente economiche, si rende disponibile per l'offerta? Funziona così?
mistermuscolo
Caro Iaffio, mi sembra pure banale dirlo ma si gioisce che una squadra col nome e i colori della città vinca.
Se un proprietario non catanese ti toglie qualcosa, dobbiamo pure festeggiare solo se il gol lo segna un catanese. In porta solo uno C351 che non si sa mai. E affideresti gli atleti ad un massaggiatore che non sia cresciuto tra Ognina e plaia?
Il rischio oggi è che lo sconforto prevalga e si metta sotto giudizio chiunque dopo aver digerito fango da "ninuzzu" e il suo compare "per me il Catania è come un figlio".
Di norma sono molto autarchico ma abbiamo visto cosa succede appena un catanese ha in pugno la società.
E poi, soprattutto, l'imprenditoria catanese al momento è non pervenuta. O imprenditori "forestieri" o nemmeno la serie D.
Iaffio capisco l amarazza per la perdita della matricola ma benvenga chiunque sia seriamente intenzionato.
P.S. L'unico legame tra Catania e l'Australia pare che sia il fatto che la pianta della città di Adelaide sia stata modellata su quella di Catania, almeno così ho letto in Santi Correnti.
mistermuscolo
Sì, di preferenza non siciliani: ma allora perché dovremmo sentirci rappresentati? Perché dovremmo gioire di eventuali vittorie di imprenditori che non hanno nessun rapporto con il nostro territorio? Perché dovremmo pensare che una promozione di una squadra catanese per modo di dire sia un successo della nostra città? Ci stiamo già palermitanizzando: loro, quando falliscono fanno spallucce, e se viene un imprenditore da fuori, credono che l'onore sia tutto suo per il privilegio di mettere soldi nella capitale del Regno. Certo, lo so che l'autoctonia di Pulvirenti è stato un boomerang: dopo l'inebriante esaltazione degli indimenticabili anni di serie A, l'amara constatazione che l'imprenditoria locale non è all'altezza.
mistermuscolo
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Il muro dei tifosi 
