Senza voler mancare di rispetto al Cavaliere, ho due immagini che si sovrappongono: lui che anche in giacca e cravatta pareva passare per caso e lo scorcio del vecchio Cibali tra un'imbarazzante Tribuna B e il vuoto sul ghetto prima dell'attuale curva nord.
In quegli stessi anni, cittadine come Ascoli e San Benedetto del Tronto inauguravano stadi a 2 anelli da almeno 30mila posti e i dirigenti di A e B si incontravano al Crowne Plaza.
Nulla da eccepire sulla purezza dei sentimenti per il Catania ma un dirigente avrebbe "abbissatu" la faccenda prima di quel maledetto 30 luglio.
Però era solo. La Catania bene mica poteva stare su gradoni a sentire l'inno di Brigantoni e farsi rappresentare da un Presidente ai tornelli.
E un fondo di ragione c'è. Non era una società credibile come non lo è ora.
Onore a Massimino ma Catania dovrebbe poter raccontare ben altro.
O forse no...