Il gol manca, il cannoniere resta in panca. Domenica Maniero si riprende il Catania

Fabio Di Stefano

La sconfitta che non ti aspetti. Non che il Catania nelle ultime partite stesse facendo fuoco e fiamme, ma dei piccoli miglioramenti si erano intravisti. Se è vero che i rossoazzurri, nelle due gare precedenti la trasferta in Liguria, non erano andati in rete, è anche vero che non avevano nemmeno subito gol. Nei giorni precedenti la partita, Marcolin aveva auspicato un Catania meno guardingo e determinato a cercare la vittoria, per dare un senso ai pareggi ottenuti a Modena e Vicenza. Le parole del tecnico avevano fatto pensare a un ritorno al 4-3-1-2, modulo con cui il Catania del nuovo corso avevo ottenuto i primi, e sinora unici, successi. Alla fine il tecnico ha preferito optare per la continuità, riproponendo il 3-4-1-2 . L’impatto dei rossoazzurri con la gara era stato buono, con un Catania molto più propositivo rispetto alla gara di Vicenza. Ma la squadra rossoazzurra, diventata assi fragile, si è fatta colpire al primo vero affondo dell’Entella, complice il solito errore difensivo.

Se le omissioni del reparto arretrato rappresentano ormai una costante per il Catania, preoccupa la sopravvenuta sterilità offensiva. Con quella di Chiavari, sono tre le gare in cui Calaiò e compagni rimangono a secco. A dare ulteriore sostanza al già significativo dato, si aggiunge il fatto che i tiri in porta sono diventati una rarità. La squadra non riesce a dare alle punte il necessario supporto, evidenziando lacune ormai note. Manovra lenta e prevedibile, sempre con un tocco di troppo. Poco è il movimento senza palla, e le iniziative sono spesso affidate ai singoli. Sino alla scorsa giornata, Calaiò e Maniero guidavano a braccetto la classifica dei marcatori ed il Catania aveva uno degli attacchi più prolifici del campionato. Adesso i due bomber sono stati scalzati da Marchi e l’attacco dei rossoazzurri è divenuto l’ottavo della serie cadetta.

Non può essere frutto del caso il fatto che il digiuno della squadra coincida con quello dei due cannonieri. La premiata ditta Calaiò- Maniero (da quando “Pippo” è arrivato a Catania i due sono andati a segno sempre in coppia), non esulta dalla partita con lo Spezia. Contro l’Entella, l’arciere è apparso nervoso. Spazientito dalla mancanza di palloni giocabili, si è fatto più volte pescare in fuorigioco. Anche gli altri componenti del reparto offensivo stanno dando uno scarso contributo in fatto di gol. Rosina non segna dalla ventitreesima giornata (gol su punizione nel 4-0 alla Pro Vercelli). L’ultimo gol su azione del fantasista rossoazzurro, risale addirittura alla tredicesima giornata, vittima il Varese.

Nelle ultime gare Marcolin ha spesso rinunciato, in nome dell’equilibrio, a Maniero, preferendogli Castro. L’ex capitano del Pescara, dopo aver iniziato in maniera folgorante l’avventura sotto L’Etna (gol in casa con Pro Vercelli e Perugia) è andato pian piano spegnendosi. Quella di Marcolin è una scelta plausibile, ancorché in controtendenza con i propositi iniziali del nuovo corso. Quando però tardano ad arrivare i gol e le vittorie, la rinuncia ad un bomber del calibro di Maniero crea perplessità in tutto l’ambiente.

Per alimentare le speranze di salvezza, il Catania deve obbligatoriamente tornare al successo, già dalla gara di domenica, quando al Massimino arriverà l’Avellino. Per farlo, deve ritrovare i gol dei propri attaccanti. Forse proprio per questo Marcolin medita, adesso più che mai, di ritornare al 4-3-1-2 e ricomporre in attacco l’abbinamento Calaiò-Maniero.