STAMPA – Scommesse, Conte e Lazio a rischio

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

CASO CONTE: ACCUSE DA RISCONTRARE E UNA DIFESA CHE DEVE SCEGLIERE (La Gazzetta dello Sport)

“La prima cosa da dire, dopo il terremoto Carobbio, è che la parte del suo lungo verbale che chiama in causa Antonio Conte rappresenta un punto di partenza, e non d’arrivo, della seconda tranche d’inchiesta della Procura federale. L’attuale allenatore della Juventus deve essere ancora interrogato, vanno cercati e trovati ulteriori riscontri, bisogna pesare assai bene quanto è stato fin qui raccolto. Elementi in molti casi di segno contraddittorio, sui quali la giustizia sportiva dovrà tirare le somme facendo molta attenzione. Per ora sul caso Conte si possono fissare alcuni punti: 1. Le accuse di Carobbio sono dirette e pesanti. Producono un salto di qualità nell’ipotesi di reato sportivo: non più omessa denuncia, ma illecito sportivo. 2. Ancor più rilevanti sono le accuse di Carobbio nei confronti di Stellini, collaboratore di Conte a Siena e ora alla Juve. 3. Contro Carobbio parlano cinque suoi compagni di allora, lo stesso Stellini, e i dirigenti Perinetti e Faggiano. Tutti smentiscono tutto. […]

«Col tecnico mai parlato di combine» (La Gazzetta dello Sport)

“Cinque giocatori la scorsa stagione al Siena: «Carobbio racconta bugie»

“Coppola, Ficagna, Mastronunzio, Terzi e Vitiello, i cinque giocatori convocati da Palazzi, negano tutto. E le loro versioni si sovrappongono. «Non mi risulta che durante la riunione tecnica prepartita il nostro allenatore avesse detto che la partita fosse concordata — racconta il portiere —. Mi ricordo dell’emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister che ha esortato la squadra a impegnarsi al massimo perché la posta in palio era importante e perché venivamo anche da una sconfitta con il Portogruaro ». Coppola conferma l’incontro Drascek-Vitiello, che non risulta invece a Mastronunzio. Lo stesso difensore dice di essere stato un’ora in compagnia dell’amico del Novara dopo cena, la sera prima della partita, «ma Carobbio ha mal interpretato » il senso di quell’incontro.

«Ma la gara di Bergamo non fu vera» (La Gazzetta dello Sport)

“Passoni e Poloni: «Fu concordato il giorno prima l’1-0 dell’AlbinoLeffe»

“Molto diversa la versione fornita spontaneamente da Passoni: «Pur rendendomi conto dell’illiceità dell’operazione, non mi rifiutai di partecipare perché l’AlbinoLeffe aveva un disperato bisogno di punti per arrivare ai playout. L’incontro avvenne effettivamente nel parcheggio fuori dell’albergo ». Ricordo «che venne preso un accordo per il quale l’Albino- Leffe avrebbe dovuto vincere la gara anche se non mi ricordo se si parlò del risultato esatto. Non ho mai partecipato nella mia vita di calciatore a nessun’altra combine al di fuori di quella che ho detto». Anche Poloni conferma: «Io mi sono limitato ad ascoltare»,mal’accordo era di dare la vittoria all’Albino- Leffe nel caso gli altri risultati «avessero configurato un vantaggio dell’AlbinoLeffe a vincere con il Siena»

«SoldiperLecce-Lazio» La svolta di Ferrario (La Gazzetta dello Sport)

“L’ex difensore giallorosso conferma il racconto di Gervasoni Inguaiati compagni e Mauri. E pure Parisi collabora con Palazzi

“Se prima era uno a collaborare con Palazzi… Quasi un anno dopo i primi arresti sul calcioscommesse, le cose sono cambiate. E di molto. Il muro d’omertà che da sempre protegge quello che accade intorno a una gara di calcio («molto peggio dei mafiosi» ricordava un investigatore), sta per venire giù. Nella scorsa estate è stato Vittorio Micolucci a dare il via alle picconate. Fu insultato e deriso dai suoi colleghi, ma quelle parole hanno messo le ali all’inchiesta di Cremona. Gli arresti di Gervasoni e Carobbio sono frutto di quella collaborazione. E l’effetto domino ora sembra inarrestabile. Certo, la stragrande maggioranza preferisce ancora negare sempre. Ma il muro vacilla. Grazie anche a Stefano Ferrario e Alessandro Parisi.

«I Cossato?Nonchiamarli Ti faresti solo del male…» (La Gazzetta dello Sport)

“Luciano, il Chievo e lo strano invito del presidente Campedelli: «Io volevo chiarire…»

«Lazio-Genoa? Mai visti gli zingari?? Col Lecce gara ok» (Il Corriere dello Sport)

“C i sono le dichiarazioni di Gervasoni, uno dei due pentiti ritenuti «altamente credibili» dalla Procura federale, che lo accusano. Laltro è proprio il suo amico Zamperini. Ci sono le risultanze dello Sco (il Servizio Centrale Operativo della Polizia) che collocano proprio a Formello i personaggi di questa vicenda. E la vigilia di Lazio-Genoa, Zamperini, Gegic e Ilievski vanno a trovare Mauri, per laccusa fu lui a combinare quella partita. Da questo Stefano Mauri si è difeso nellinterrogatorio del 13 aprile scorso davanti al vice procuratore Ricciardi e al Sostituto Monaco. Cominciando col dire spontaneamente che lui, Zamperini, lo conosce da anni, che di lui è amico vero, e che lo vide una decina di minuti anche prima di Lazio-Genoa.

«Quando Zamperini mi scrisse: Non sei più amico mio??» (Il Corriere dello Sport)

“N ellinterrogatorio davanti ai pm di Cremona, alla domanda chi conoscesse della Lazio, Zamperini, oltre a Mauri, dice «Conosco Broc…» , ovvero Brocchi. Ed è per questo – lo chiede il legale del giocatore della Lazio agli 007 federali – che linterrogatorio del 13 aprile parte proprio con la richesta «preliminarmente di conoscere il motivo di questa convocazione ovvero i fatti oggetto di eventuali contestazioni ed eventuali elementi di prova» . Poi le dichiarazioni spontanee, lamicizia con Mauri, lincontro, il primo, con Zamperini, nella sua casa di Fregene, ma mai una frequentazione assidua tanto che lo Zampe gli mandò un messaggio «non sei più amico mio??».

«Ero nel panico in quella stanza dove si alterava Palermo-Bari» (Il Corriere dello Sport)

“ome in un film, di quei polizieschi ben sceneggiati e ben ambientati. Alessandro Parisi, ora in forza al Torino, racconta ai federali il 3 aprile scorso di quel pomeriggio da incubo nella stanza di Bentivoglio presso lUna Hotel, sede del ritiro del Bari dove viene portato da Masiello prima di Palermo-Bari. «Entrato nella stanza mi trovai di fronte ad uno scenario inaspettato, infatti vidi Bentivoglio, Iacovelli e due persone a me completamente estranee (…) I due estranei erano stranieri e più che parlare comunicavano con dei fogli, mentre io e Bentivoglio eravamo in disparte. Da ciò che sentivo dire da Masiello e Iacovelli, compresi che i fogli riportavano il risultato di 3-1 nella gara Palermo-Bari. Ricordo che uno degli stranieri era sdraiato sul letto con uno zaino vicino ed era quello che passava i foglietti a Masiello e Iacovelli e latro camminava freneticamente nella stanza (…) mi sentivo molto a disagio e un po intimorito dalla situazione. Sempre quello sdraiato sul letto voleva che Masiello e Iacovelli scrivessero sul medesimo foglietto il ruolo e il nome dei giocatori che sarebbero stati coinvolti nellalterazione della gara (…)

Carobbio accusa Conte e Stellini di presunte combine. Garlini e Poloni danno conferme Ma Coppola: «Che emozione le parole del mister». E Mezzarona: Accuse inverosimili (Il Corriere dello Sport)

“Cè un filo che lega Filippo Carobbio ad Antonio Conte. Ancora adesso. Pippo?? ha tirato in ballo il tecnico della Juventus neo campione dItalia, davanti agli inquirenti federali lo ha detto chiaro e tondo. Sapeva della combine con lAlbinoleffe (e per Carobbio fu lo stesso Stellini a chiedere ai giocatori di cercare laccordo), per la partita contro il Novara disse: «Tranquilli, labbiamo combinata». Adesso, la Procura federale è in attesa delle parole di Carobbio, che potrebbero essere racchiuse nel verbale sul quale la Procura di Cremona ha da poco tolto i sigilli del segreto istruttorio. Potrebbero esserci nuovi particolari rispetto a quanto già detto e, da ieri, noto. Chiaro che, prima di chiamare il tecnico bianconero (primi giorni di giugno, salvo piccolo slittamento), gli uomini di Palazzi vorranno capire se e quanto è più vasto il raggio dazione sul quale devono intervenire. Quindi: prima ancora Carobbio sul nuovo verbale di Cremona, poi Conte. E Mezzaroma, il presidente del Siena che ha dovuto rimandare la sua audizione per problemi personali.


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