STAMPA – E’ una Juventus bifronte

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

L’Euro spreadfrena la Juve Buffon: “InItalia èpiùfacile” (La Stampa)

“Dal possesso palla alla difesa, inChampions i bianconeri calano

“Nella specialità, in Danimarca, non ha aiutato avere Vucinic solo a mezzo servizio, per l’intossicazione alimentare presa con la Nazionale e che lo mette in dubbio per Catania. In Europa, pare s’allenti anche la sorveglianza, se in campionato gli avversari calciano verso Buffon 2,75 volte a partita, dato che in Champions raddoppia. Anche il possesso palla è meno esteso: in Italia si assiste invece alla sistematica occupazione del territorio. C’è pure la stanchezza, patologia endemica per chi è iscritto a tutti i tornei: del resto, l’altra sera hanno rischiato pure il grande Barcellona e ilManchester United. «Penso che sia una logica conseguenza dell’avere più impegni», ragiona ancora Buffon. Già, per quel calendario intasato che la Juve non aveva la scorsa stagione e ilNapoli sì: e si vide che fine fece in campionato. Prima di far programmi, allora, sarebbe bene dare un’occhiata all’agenda: la sfida con il Chelsea, il 20 novembre, sarà in mezzo ai duelli con Lazio (in casa) eMilan (San Siro). Non proprio due gite. Bisognerebbe tenerne conto, perché nella notte danese, la delusione per il pari sembrava aver subito lasciato spazio all’ottimismo. In fondo, visto con occhi juventini, basta battere Nordsjaelland, e passi, e Chelsea, il che pare un po’ più complicato. Ma c’è fiducia: «Non sono preoccupato, abbiamo due partite in casa», ripete Buffon

«Frainteso su Zeman Voglio solo la Juve» (La Stampa)

“Fabio Quagliarella non rinnega i suoi gusti (Zeman), ma raddrizza la formadopo essere statosepoltodalle critiche dei tifosi juventini. «Nonvoglio lasciare Torino e la Juve», ha precisato su Facebook, spiegando che tutti hanno capito male. «Sono stato mal interpretato: su Zeman ho risposto come avrebbe fatto qualsiasi giocatore». Ma «non sono intenzionato a lasciare Torino, città magnifica in cui mi trovo moltobene,elaJuveconcuiho vinto, e vogliocontinuareafarlo ». E ai tifosi: «Sicuro che abbiate capito ciò che intendevo dire, inizio a concentrarmi sulla gara contro il Catania»

JUVENTUS (Il Corriere dello Sport)

“Rientrati nella notte da Copenaghen, i bianconeri sono tornati in campo nella tarda mattinata: seduta defaticante per chi ha giocato contro il Nordsjaelland, normale attività per il resto del gruppo. Per la trasferta di Catania, domenica alle 12,30, torneranno Kwadwo Asamoah e Stephan Lichtsteiner, possibile inoltre la prima convocazione di Simone Pepe.

L’attaccante che non c’è cercasi colpo per l’Europa (Repubblica)

“Llorente e Huntelaar nel futuro. Ma c’è fiducia: “Cresceremo”

“In Italia la Juventus basta a se stessa, e anzi avanza abbondantemente. In Europa no, non ancora, chissà quando e chissà perché. «L’asticella è più alta» dice Buffon: i bianconeri non hanno ancora lo slancio per superarla. Pareggiano da nove partite di fila: «Ma questi risultati non c’entrano niente con quelli di due anni fa». E la mancanza di un successo potrebbe rodere come un tarlo. «Succederebbe se perdessimo. Invece siamo imbattuti ». Tutto vero. La Champions non è la serie A anche se il Nordsjaelland, da noi, giocherebbe per la salvezza. Però alla Juve europea manca qualcosa: qualcuno può chiamarlo top player, qualcun altro uno che la sbatta dentro. Il ragionamento è banale: se la Juve sfrutta poche delle occasioni che costruisce, ha bisogno di un attaccante che domini l’area, e corregga le proporzioni. È una necessità che anche la società avverte, difatti è sulle tracce di due centravanti. Con uno, Llorente, ha già un accordo di massima per la prossima stagione, che però potrebbe saltare se l’Atletico vendesse il suo giocatore (che si svincolerà a giugno e a febbraio sarà libero di firmare per un altro club) a gennaio, ovviamente a una squadra che non fosse la Juve. Ma i bianconeri potrebbero accettare un sacrificio economico pur di avere un rinforzo importante: lo farebbero, naturalmente, se approdassero alla seconda fase della Champions.

«Su Zeman male interpretato Io amo la Juve» (La Gazzetta dello Sport)

“Altro che influenza, Vucinic reduce da un’intossicazione alimentare

“Occhio a Vucinic. Altro che influenza intestinale. Nelle ultime ore è emerso il vero problema che in questo giorni ha debilitato il montenegrino: intossicazione alimentare presa in Nazionale. Dunque, non è scontato che Mirko trovi una maglia da titolare a Catania. Quella che cerca pure Quagliarella. Due anni fa, al Massimino, Fabio visse forse la più bella serata della sua carriera juventina: segnò una doppietta e trascinò la squadra di Delneri alla vittoria. Domenica, sempre a Catania dove c’è grandissima attesa e lo stadio dovrebbe essere esaurito, Quagliarella spera di tornare in campo dopo il turno di stop a Copenaghen. Intanto, fa pace con i tifosi: «Le mie dichiarazioni a “Chi” sono state mal interpretate. In particolare alla domanda su Zeman ho risposto come credo avrebbe fatto qualsiasi altro giocatore e cioè che è un allenatore che pratica un gioco molto offensivo che permette agli attaccanti di mettersi in luce. Non sono intenzionato a lasciare la Juve».

Dominatrice in campionato, incompiuta in Europa è sempre più una Juve bifronte: Conte s’interroga (La Sicilia)

“Schiacciasassi in Italia, ancora incompiuta in Europa: è una Juve bifronte quella che domina in campionato e non riesce al contrario a convincere in Champions League. Niente è ancora perduto: bisognerà assolutamente vincere le gare di ritorno con il Nordsjelland e con il Chelsea, entrambe in casa. Ma il terzo pari consecutivo in tre partite ha reso ancora più tortuoso, a metà girone, il cammino verso la qualificazione. Soprattutto perché è capitato nella serata in cui tutto avrebbe dovuto filare per il verso giusto, quello della vittoria. Lo scatto atteso in campo continentale non c’è stato, oltre confine la squadra di Conte non è più la stessa. Come successe in casa con lo Shakhtar, anche a Copenhagen la Juve ha avuto un approccio sbagliato alla gara, sono mancati il furore agonistico e l’intensità che l’hanno resa grande in patria. Anche martedì, battendo il Chelsea (proprio a Stamford Bridge si è vista la migliore versione dei campioni d’Italia e ciò fa ben sperare), gli ucraini si sono dimostrati una realtà di livello internazionale, ma pure la semplice organizzazione del Nordsjelland ha messo in difficoltà i bianconeri.


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