CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.
«Grande rammarico, ci resta almeno un punto pesante» (La Sicilia)
“IL TECNICO GRANATA GIAMPIERO VENTURA: «ALLA VIGILIA AVREI FIRMATO PER IL PARI, PERÒ… »
“La disanima della partita che Giampiero Ventura consegna ai cronisti in sala stampa è tanto onesta quanto lucida. Nelle parole del tecnico genovese, protagonista negli anni Novanta di un’esaltante stagione al Giarre («Altri tempi, altro calcio, facile che si cementassero rapporti d’amicizia, ne ho appena avuto la prova, anche se i tanti dolci che mi hanno portato mi faranno rischiare il diabete… »), l’andamento della sfida del Massimino e i suoi episodi più significativi, ci stanno tutti. «C’è grande rammarico per quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. Non è stato il solito Torino: abbiamo sbagliato l’approccio, il rischio di non affrontare la gara con la giusta mentalità al rientro dalle festività natalizie, c’è sempre. Va bene, alla fine, il pareggio ma avremmo potuto e dovuto produrre di più, con maggiore convinzione, traendo profitto dagli episodi a noi favorevoli».
Basha: «C’è grande rammarico Dovevamo vincere e invece…» (Tuttosport)
“Ce l’ha stampata in faccia, Basha, su quella faccia simpatica, la rabbia per non aver portato via il bottino pieno. Anche perché qui, a Catania, valeva il doppio visto che soltanto Juve e Milan ce l’hanno fatta, a dire il vero con disattenzioni a senso unico degli arbitri. Ma la partita che con una vittoria, seppur in superiorità numerica dopo 13’, avrebbe dato un senso più pieno al Torino non si è concretizzata, tirando il volto di Basha e non solo. «C’è grandissimo rammarico per questo 0-0. Per carità, il Catania è una gran bella squadra, organizzata, come ha dimostrato pure in questa occasione, ma noi in 11 contro 10 avremmo dovuto vincere. Invece niente tre punti». Già, nemmeno stavolta il Toro è riuscito a bissare l’impresa fuori casa isolando sempre più, quasi come un cameo, la goleada di Bergamo con il sempre più famoso 5-1. Già, una vendemmia di gol con l’Atalanta, invece stavolta nemmeno una rete e solo tre vere occasioni: due tiri di Cerci e uno di Bianchi, troppo molle per impensierire il portiere. «In effetti nel primo tempo noi non siamo stati bravi ad approfittare dell’uomo in più e bisogna ammettere che abbiamo giocato maluccio. Nella ripresa invece siamo un po’ cresciuti sotto il profilo dell’intensità creando un po’ di più ma ci è quasi sempre mancato il guizzo vincente per trovare la via della rete»
«Che bravo… Almiron» (Tuttosport)
“Si lancia in grandi sorrisi quando i cronisti gli chiedono del mercato in fase di stallo, del solito Cairo e del solito Petrachi attendisti, delle garanzie che non arrivano insieme con i rinforzi di qualità. Ventura vuole evitare a tutti i costi di portare in piazza i discorsi che in privato da tempo ha gestito con i vertici societari, «la verità è che io mi devo preoccupare di quello che succede sul campo», il dribbling dialettico è solare, basta aggiungere il ritornello finale: «Al mercato deve pensare la società, non c’è bisogno di ripetere al presidente certe cose, se poi arriverà qualche rinforzo di qualità ne prenderemo atto e saremo tutti contenti. Io ho il compito di far rendere al massimo chi ho e di cercare di raggiungere la salvezza con una squadra che sostanzialmente è quella che ha portato il Toro in A, l’anno scorso. E che alla fine di questo girone di andata è in linea con quanto ci aspettavamo, anche se per come si è giocato tante partite, avremmo meritato di avere almeno 6 o 7 punti in più».
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