STAMPA – Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Rientra Lo Bue «Vai Trapani ora punti fuori» (La Gazzetta dello Sport)

“Non sembra svuotarsi l’infermeria granata. Previsti pertanto degli aggiustamenti a centrocampo e in attacco per la gara di Lanciano. Nessun problema invece per il reparto difensivo dove dovrebbero rientrare Vidanov e Lo Bue. «Il Lanciano è una squadra tosta, l’abbiamo visto anche l’anno scorso. Finora hanno perso poche partite. Noi però andiamo là per vincere» dice senza mezzi termini Francesco Lo Bue, al rientro dopo un turno di squalifica. Palermitano, 25 anni compiuti due giorni fa, Lo Bue è uno dei “vecchi” della squadra essendo giunto in maglia granata nella stagione 2009- 10: «Qui ormai è casa mia – dice il difensore –. A Trapani ho vissuto anni intensi, sin da quando eravamo in serie D.

Voglia Ciano «Ad Avellino ci penso io» (La Gazzetta dello Sport)

“Si ripresenta da ex contro l’Avellino che per metà stagione lo scorso anno lo ha accolto. Ma nel calcio non c’è spazio per i sentimenti e anche Camillo Ciano impiegherà poco a dimenticare l’avventura irpina per concentrarsi sul Crotone. Lo farà con una voglia particolare visto che dopo 16 gare ha già segnato sette gol mentre tra Padova e Avellino, nella passata stagione, di gol ne aveva segnati 5. «Sarà emozionante tornare a calcare il prato del Partenio dopo la bella parentesi dello scorso torneo. Ad Avellino – ricorda – ho giocato un buon girone di ritorno ma adesso non c’è tempo per gli amarcord e bisogna pensare a fare bene col Crotone». Mentre Ciano segna che è una bellezza, in difesa le cose non vanno nel modo migliore.

Fenomeno social Bari Svolta firmata Marangon (La Gazzetta dello Sport)

“Ciccio Pedone e Corrado Colombo gli avevano proposto un bel quadretto su Bari e sulla Bari. Ma ci ha pensato soprattutto Antonio Cassano quasi a… prepararlo per una scelta, allora impensabile. Alberto Marangon sapeva quasi tutto sulla realtà nella quale si è calato da 4 mesi. Non solo teammanager ma anche responsabile dell’area comunicazione: la sua figura è diventata subito fondamentale nel progetto avviato da Gianluca Paparesta».Il presidente mi ha conquistato sin dal primo contatto, il 6 luglio – racconta il dirigente veneziano, 36 anni . Tre giorni dopo, ho accettato la sua proposta. Non ne facevo una questione di categoria; mi interessava trovare stimoli in un club di grandi tradizioni. Pedone e Colombo, che avevo conosciuto alla Sampdoria e all’Atalanta, erano stati “apripista”, mi parlavano spesso di Bari». Ha tentennato prima di lasciare la Sampdoria e la A? «In verità, davvero poco. Pur avendo un contratto a tempo indeterminato, mi sentivo a disagio con Ferrero, perché dopo 12 anni di intenso rapporto mi consideravo un uomo di fiducia della famiglia Garrone. Così, ho atteso l’occasione giusta. Ora voglio godermi il Bari».


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