PAOLUCCI – «Voglio la 100esima in A col Catania»

Redazione

Estratti dalla conferenza stampa di presentazione in cui è stato presentato Michele Paolucci.

«Ho aspettato di tornare a Catania sette anni. Significa davvero tanto. Ci tenevo a fare i complimenti a Lo Monaco per avere creato Torre del Grifo. Devo ammettere che avevo lasciato Catania in un modo e l’ho trovata in un altro. Questa palude non è il posto che ci compete. Ci dovremo sporcare le mani insieme ma dobbiamo venirne fuori. Mi mancano cinque presenze per arrivare a 100 in serie A, vorrei riuscirci col Catania. Ho avuto pochi amori nella mia vita, Catania è uno di questi».

«Argurio è stato molto bravo. Ha trovato terreno fertile. Abbiamo parlato in un paio di giorni abbiamo sistemato tutto. Ho sempre seguito il Catania, fino all’ultima giornata dello scorso anno. Il passato è passato. È adesso che va dimostrato l’amore per questa squadra. Dovremo soffrire e riuscire ad avere la meglio sul campo.Dobbiamo essere un blocco unico: un’intera città che lotta per l’obiettivo. Quando arrivai al Catania la prima volta fu Lo Monaco a convincermi. Io ero dubbioso nell’accettare per la prima volta una piazza del Sud. Lo Monaco mi disse che avrei pianto due volte, al mio arrivo e alla mia partenza. Così è successo. Ma è accaduto anche una terza volta, al mio ritorno a Catania. Quando sono andato via ero un ragazzino viziatello, avevo 23 anni. Adesso sono un uomo, la mia esperienza di vita mi ha portato a essere questo e non rinnego nulla di quello che ho fatto e che mi ha riportato qui».

«Rigoli è molto meticoloso dal punto di vista tattico. Ci sta spremendo bene. Negli ultimi 10 anni la squadra si è espressa bene col 4-3-3 ma non è escluso possano esserci delle varianti. L’obiettivo è difenderci in molti e attaccare in molti. Allenarci qui ci ha tenuto vicino alla gente. Le amichevoli piene sono state molto belle per noi. Tre mesi fa qui c’erano macerie. Se nulla fosse accaduto la società neanche si sarebbe iscritta. Partiamo adesso da una base diversa, che non deve farci illudere. Questo campionato non lo conosco ma so che non compete a questa squadra. Qui si gioca con la pressione, la palla scotta ma chi è qui lo deve sapere. Quando capiremo tutti qual è il traguardo finale, questo ci aiuterà. Bisognerà maturare tutti, acquisire maturità».

«Catania è una piazza umorale. Rigoli è un catanese convinto e sa cosa si sta giocando. Una sera l’ho visto passeggiare per il centro sportivo, ammaliato. Sta vivendo il suo sogno. Ognuno di noi deve sapere per cosa giochiamo.»