STAMPA- Accade in serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Galano-Bellomo, bella gioventù «Io ho fatto gol, ora tocca a te» (La Gazzetta dello Sport)

“Cristian, a segno con il Lanciano, invita Nicola a imitarlo nella sfida con il Modena «Voglio presto interrompere il digiuno in biancorosso, su punizione o su rimpallo…»

“U na grande festa per il Bari. Una morsa affettuosa soprattutto per Cristian Galano e Nicola Bellomo. Amici per la pelle, davanti alla folla di studenti e docenti dell’istituto Monsignor Tonino Bello di Molfetta. Scuola e squadra vanno sempre più a braccetto, la formula vincente per alimentare il tifo tra i più giovani. Certo è che i due prodi biancorossi hanno fatto il pieno di entusiasmo, mentre rispondevano alle domande dei ragazzi. «Un’esperienza preziosa — dice Galano —, per noi e per loro. Ci siamo scambiati messaggi importanti. Sappiamo che il nostro comportamento vale da esempio per i ragazzi. Per noi è uno stimolo in più, ma anche una forte responsabilità». E Bellomo: «Sto scoprendo una tifoseria sempre più calda. Nelle scuole, come allo stadio. Da barese mi inorgoglisce. Chissà cosa farebbero se fossimo in testa alla classifica? È stata una cosa incredibile lo spettacolo offerto dalla curva nord sabato, contro il Lanciano». STRANA COINCIDENZA Sono tornati a duettare, come ai tempi delle giovanili. Ma nel frattempo sono cresciuti, Cristian e Nicola. L’attaccante foggiano è esploso l’anno scorso, a suon di gol (11 più 2 nei playoff). Il centrocampista barese ha toccato la serie A, prima a Torino poi nel Chievo, senza grandi fortune. Per questo ha deciso di tornare a casa, rimettersi in discussione nel suo Bari, col sostegno del fedelissimo amico. E contro il Lanciano entrambi hanno fatto i protagonisti. «Può essere stata una strana coincidenza — sorride Bellomo — il gol di Cristian. L’ho sempre detto: è forte. Il nostro uomo in più. Speriamo che ora non perda più il vizio e continui a bucare le porte avversarie. In quanto a me, pian piano sto ritrovando la condizione ottimale. Non era facile rimettersi in carreggiata, in sei mesi a Chievo ho giocato poco. Normale che nelle prime apparizioni accusassi qualche disagio».

Boscaglia va in difesa «Trapani in crescita Ora c’è più equilibrio» (La Gazzetta dello Sport)

“«Ha da passà ‘a nuttata» diceva Eduardo De Filippo nella sua «Napoli milionaria». Nel Trapani, invece «’a nuttata» non sembra mai passare, con l’infermeria sempre piena, giocatori ciclicamente alle prese con i medesimi acciacchi, infortunati bloccati da lunghe fasi di recupero, e così via. Per la partita di domani sera a Latina (ore 19,00) dovevano tornare disponibili Ciaramitaro e Feola che hanno scontato la squalifica, ed invece Ciaramitaro è di nuovo fermo per infortunio. Va ad aggiungersi ai vari Aramu, Citro e Vidanov mentre Rizzato si è bloccato per un attacco virale. Ma non è finita, perché Nadarevic ha un problema ad un ginocchio e soltanto ieri ha ripreso ad allenarsi mentre anche Scozzarella accusa degli acciacchi. Entrambi comunque partiranno stamattina alla volta di Latina dove nel pomeriggio i granata terranno l’allenamento di rifinitura: «Ormai siamo abituati a fare i conti con tante assenze. Non è un problema perché chi andrà in campo darà il massimo» dice l’allenatore Boscaglia. Ciò non toglie che la strada che conduce a Latina si presenta disseminata di ostacoli: «Sappiamo di affrontare una squadra che sta benissimo, che a gennaio ha fatto dei cambi radicali, con dei giocatori forti. Noi però si va lì con la consapevolezza di poter fare bene. Sappiamo che se giochiamo da Trapani possiamo portare punti importanti a casa».

Gigli carica il Crotone «Un po’ di attenzione e i risultati arrivano» (La Gazzetta dello Sport)

“A bel Gigli è arrivato ad agosto per rinforzare il pacchetto arretrato ma ha dovuto aspettare un po’ per ritagliarsi uno spazio tutto suo. Da tre gare è titolare al centro della difesa e con i rossoblù ha collezionato già undici presenze giocandone sette dal primo minuto mentre quattro volte è subentrato a gara in corso. Il 24enne di Busto Arsizio, è arrivato dal Nova Goriça, squadra slovena nella quale il Parma ha preferito dirottare molti giocatori. Ma anche lui, così come tutto il resto della squadra, vive questo momento di difficoltà generato dalla mancanza dei risultati nonostante il Crotone riesca ad offrire prestazioni accettabili. Il macigno dell’ultimo posto in classifica poi non aiuta sicuramente il clima all’interno della squadra. «Rischiamo di continuare a dire sempre le stesse cose ma la verità è sotto gli occhi di tutti. Continuiamo a perdere gare nelle quali concediamo poco o nulla agli avversari – ricorda Gigli ¬ ma siamo sicuri che con maggiore attenzione e con un’altra motivazione possiamo giocarcela con tutti fino alla fine e contendere a tutti i tre punti».

Nenè, la Bibbia, lo Spezia «Adesso timbro solo i gol» (La Gazzetta dello Sport)

“Anderson Miguel Silva, per tutti Nenè, da ragazzo faceva il bigliettaio sugli autobus, ora timbra gol. Come i due segnati al Modena nell’incredibile partita vinta dallo Spezia. Ha avuto un’infanzia povera. «Papà è andato via da casa quando avevo 12 anni e allora sono andato a lavorare per non pesare troppo su mia madre visto che aveva tre figli da mantenere». Al lavoro a 12 anni? «In Brasile, e a San Paolo, succede questo e altro: mi svegliavo alle 5, prendevo servizio un’ora più tardi, finivo alle 5 del pomeriggio. La sera andavo a scuola. Non ero pagato male, avevo il 10 per cento sull’incasso, potevo arrivare anche a 400 euro al mese. E’ stato qualcosa che mi è servito, mi fa capire quanto sono fortunato oggi a guadagnarmi i soldi giocando a calcio». Dov’è il pallone tra i ricordi di ragazzo? «Nei weekend giocavo partitelle con gli amici, così tanto per divertirmi. Ho cominciato piuttosto tardi, a 18 anni nella scuola calcio del Santos. Poi mi ha visto un osservatore del Riachuelo e ho fatto il grande salto verso il professionismo». Ma perché a Verona non giocava? «Non avevo spazio con il 4-3-3, ho capito subito che Mandorlini puntava su Toni e due esterni. Quando è arrivata la proposta dello Spezia non ho avuto dubbi anche se significava ripartire dal basso, rimettersi in discussione».