STAMPA- Cannavò ed il piazzale che divide

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Piazzale Oceania dedicato a Candido Cannavò Quando scrisse: «Con Massimino non si costruisce nulla» (MeridioNews)

“«Il nocciolo del problema è Angelo Massimino, col quale non si costruisce nulla». Candido Cannavò, direttore della Gazzetta dello Sport, sulle pagine della rosa liquida con un’affermazione lapidaria l’estromissione del Catania dal calcio professionistico nazionale. Siamo alla fine di luglio del 1993 e la società rossazzurra, per un debito fiscale di oltre cinque miliardi nei confronti dello Stato, viene cancellata dalla Federcalcio. Il massimo responsabile della più importante testata sportiva italiana, catanese verace, sul suo giornale individua nel presidente Angelo Massimino – di cui ricorre il 19esimo anniversario della morte – l’unico colpevole dell’errore che, in quella torrida estate, segna la scomparsa del club etneo. Una posizione che in quel momento sorprende e indispettisce i tifosi rossazzurri […]Corsi e ricorsi si intrecciano oggi nel ricordo di un passato fatto di amarezza ma compensato da una grande risalita. Seppur sofferta. Che si legge chiaramente nel messaggio sull’accostamento di Candido Cannavò al Calcio Catania lasciato sulla pagina Facebook Quando saremo tutti nella Nord: «Ciò che è più grave è che si schierò contro il Catania. Poteva orientare il giornale da lui diretto, il più importante, nel senso di raccontare la verità dei fatti per come si stavano svolgendo. Poteva scrivere dell’enorme abuso di potere che si stava commettendo. Ed invece nelle colonne della Gazzetta dello Sport anche attraverso gli editoriali di Alfio Caruso, si leggevano solo parole di fuoco, sprezzanti, di condanna, di un uomo considerato ignorante, non presentabile, che era giusto spazzare via dal calcio. Per questo, associare il volto di Candido Cannavò ai colori rossazzurri è un attacco alla memoria che non possiamo consentire».

«Cannavò, simbolo di una sicilianità in cerca di riscatto» (La Gazzetta dello Sport)

“S otto i raggi di un sole caldo, quasi estivo, i murales di Piazzale Candido Cannavò brillano di una luce intensa. L’espressione sorridente dello storico direttore della Gazzetta è ritratta in bianco e nero, tutto il resto è dipinto di rosso e di azzurro: «Ho scelto i colori della nostra città, perché mi sembrava l’accostamento ideale», spiega Andrea Marusic, prossimo alla laurea presso l’accademia delle Belle Arti con una tesi sui graffiti. Ad affidargli il lavoro è stato lo stesso direttore dell’accademia, Virgilio Piccari. Andrea ha lavorato cinque giorni senza pausa: ha dovuto scontrarsi pure con un graduato delle forze dell’ordine che voleva cacciarlo via, avendolo scambiato per un’occasionale imbrattatore. «Ma ci sono stati anche episodi divertenti. Abbiamo pure adottato un cane e lo abbiamo chiamato Candido, ci è sembrato doveroso».

Una piazza nel nome di Candido (La Gazzetta dello Sport)

“La decisione di riqualificare una zona della città degradata è riuscita indigesta a qualche povero di spirito che in consiglio comunale ha attaccato il sindaco, Enzo Bianco, ieri a Bruxelles con il presidente della Repubblica, reo di aver voluto dedicare a Cannavò una piazza in cui compaiono anche i colori rossazzurri della squadra di casa. Cannavò non meriterebbe un simile riconoscimento perché 22 (ventidue!) anni fa, quando il Catania calcio venne radiato dai campionati professionistici, Candido disse che alla luce dei fatti era giusto. Per 4 anni girò con la scorta, che spesso «dimenticava» sotto casa quando usciva in auto dal garage. Triste che qualche soggetto cerchi i suoi dieci secondi di celebrità, dimenticando i tanti meriti umani, sociali e giornalistici di un grande catanese. Il rischio di atti vandalici è concreto. Il presidente del Coni Giovanni Malagò si è invece complimentato col sindaco Bianco per l’iniziativa: «Grazie a questo gesto simbolico di grande valenza, la figura di Cannavò continuerà a illuminare il cammino di tutti gli appassionati, valorizzando l’esempio che ci ha lasciato in eredità».

Una piazza per Candido Cannavò Catania ricorda il grande giornalista (Blog Sicilia)

“Un personaggio straordinario che Catania non poteva certo dimenticare, anche se i tifosi rossazzurri non dimenticanoquando nel 1993 il Catania fu radiato e Cannavò non appoggiò la causa rossazzurra dicendo “con Massimino non si costruisce nulla”. Strano destino: domani saranno passati 19 anni dalla scomparsa del presidentissimo del Catania. A porgere gli onori di casa per la città di Catania, l’assessore allo sport Valentina Scialfa, se è vero che il sindaco Enzo Bianco è impegnato a Bruxelles. Lo stesso sindaco, però, non è voluto mancare alla cerimonia, intervenendo al telefono dal parlamento europeo.

Il piazzale “Candido Cannavò” a Catania diventa un caso politico (Il Giornale di Sicilia)

“Doveva essere il «Candido Day». È diventato un caso politico, che riapre vecchie ferite legate alla radiazione del Calcio Catania di Angelo Massimino. L’intitolazione di piazzale Oceania all’ex direttore della «Gazzetta dello Sport», Candido Cannavò, è stata infatti contestata ieri dai consiglieri del gruppo di opposizione Area Popolare: «L’amministrazione Bianco — hanno scritto in una nota Manlio Messina, Tuccio Tringale, Salvo Giuffrida, Salvatore Tomarchio e Carmelo Sgroi — pensa a fare fumo intitolando il piazzale Oceania a Candido Cannavò, tra l’altro con il rossazzurro (il direttore, sorridente, è raffigurato in un murales nel quale sono stati usati anche i colori della città, ndr). È giusto ricordare, però, che nel 1993 Cannavò attaccò duramente il cavaliere Massimino e il Calcio Catania».