STAMPA- Catania all’attacco!

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Un Catania extralarge per sognare (La Gazzetta dello Sport)

“Ma ecco il momento delle scelte: i rossazzurri vittoriosi a Latina giocheranno quasi tutti. Quasi, perché mancheranno all’appello Sauro, per il rientro di Schiavi in difesa, Sciaudone, squalificato e dunque sostituito quasi certamente da Escalante. Ma anche Castro potrebbe restare in panchina per riposare in vista della trasferta di Bologna. In questo modo, Rosina avanzerebbe sulla linea d’attacco giocando a un metro da Maniero e dal rientrante Calaiò. Una scelta, quella del 4312 che fa dei rossazzurri una formazione XL, o extralarge, per valore del gruppo e per la qualità che sanno esprimere gli uomini, adesso che è il momento di incamerare i punti salvezza. Il momento giusto per lottare, dunque, e per ottenere una vittoria che servirebbe per distanziare proprio gli umbri che vantano i 44 punti incamerati anche dal Catania fino a oggi. PROVA DI FORZA Gruppo di qualità, che mette in mostra da un mese, finalmente. Marcolin vola basso di fronte alla richiesta e ai sogni dei tifosi che immaginano una rimonta fantasmagorica degna dei playoff: «Ricordiamoci da dove siamo partiti e i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Per ora lottiamo per tagliare il traguardo dei cinquanta punti, poi si vedrà. Siamo in una fase di crescita, ma non possiamo fermarci a riflettere, a fare i conti, a immaginare chissà che cosa. Bisogna giocare, senza sottovalutare un avversario che ha potenzialità enormi, anche fuori casa e becca pochi gol. Faremo di tutto per vincere e accontentare il nostro pubblico ».

CATANIA, Marcolin se la gioca tutta contro la Ternana con il poker d’assi (La Sicilia 23 Aprile)

“Marcolin se la vuole giocare. E bravo, bravo Dario. Che ha tenuto duro nelle settimane in cui plasmava una squadra che aveva bisogno di riconoscersi in se stessa e nelle scelte di un allenatore, dell’allenatore. Marcato stretto, pressato e un po’ stressato, messo all’angolo quando le cose non giravamo per il verso giusto, quando le vittorie non arrivavano e la compania steccava. Ognuno si prendeva le proprie responsabilità, la squadra, per lo meno quelli che ci potevano e volevano metterci la faccia, il tecnico sempre e comunque, perché il mister è sempre e comunque nell’occhio del ciclone. Soprattutto se si va male. Se e quando le cose vanno bene, vanno bene e punto. Marcolin lo sa, nella sua carriera di allenatore ancora alle prime esperienze tutto sommato, ha pagato quando c’era da pagare, restando sereno e sorridente, consapevole che una cosa è giocare al calcio, altra cosa commentarlo. Ma fare l’allenatore delle tre cose è la più complessa, quella perennemente sotto giudizio. Anche oggi, quattro vittorie consecutive, un respiro profondo che ha allontanato la zona calda, ma non quanto la vorremmo vedere distante ancora, le scelte di Marcolin fanno discutere. Lui contro la Ternana venerdì se la vuole giocare, tutta. E’ per questo pensa, dopo la variante laziale imposta dall’assenza di Calaiò, di tornare a quella formula ardita che prevede tutti in campo i quattro uomini più strutturalmente avanzati ed avanzabili. Calaiò e Maniero punte, Rosina e Castro che gravitano alle loro spalle. E’ troppo osare? C’è chi ricorda l’impermeabilità esterna della Ternana, c’è chi pensa ad una squadra sbilanciata. Marcolin ricorda quel che i quattro insieme hanno mostrato di saper fare e pensa di suo, senza lasciarsi condizionare. Pensa che questa soluzione sia, per lo meno in una fase d’avvio e di approccio alla gare, quella che mette subito in chiaro che cosa il Catania vuole dalla sfida a viso aperto alla Ternana, ovvero la vittoria. Ma Marcolin in queste ore ha anche riflettuto ulteriormente su un’altra valutazione: il fatto che si possa partire con quattro uomini con quelle caratteristiche non significa manco per niente che in campo si rischia di essere sbilanciati. Di attaccanti ce ne sarebbero due, per lo meno con il marchio Doc, cioé Maniero e Calaiò. Rosina dovrebbe fare quel che ha dimostrato di essere in grado di fare egregiamente quando viene a prendere palla più indietro, imposta con la sua lucidità, inventa soluzioni con la sua genialità, e confeziona assist perfetti. Ed in questa funzione Rosina, che davvero in questo campionato sta spendendo senza risparmiarsi tutto quello che ha in corpo, corre, rincorre gli avversari, finisce con il fare anche da supporto alla linea di interdizione. Con una umiltà che è la cifra del campione. A Latina, per esempio, in fase di disimpegno Alex ha perduto un pallone sulla fascia destra. Ha rincorso l’avversario, lo ha tampinato sino al fallo laterale, poi è arrivato un compagno, forse Del Prete, che ha risolto la questione allontanando il pericolo. E Rosina lo ha ringraziato.