STAMPA- Così parla la serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Cacia: «Segno poco perché al Bologna non danno i rigori» (La Gazzetta dello Sport)

“Dopo i mugugni dei tifosi sulle ultime scialbe prove della squadra, il punto di penalizzazione in classifica appena preso e la lite AberoLopez, tocca a Daniele Cacia gettare acqua sul fuoco delle tensioni di Casteldebole: «Veniamo da un buon momento, sette risultati utili, siamo secondi, eppure c’è la tendenza ad amplificare in negativo il nostro lavoro – argomenta l’attaccante rossoblù –. E’ vero che ultimamente l’attacco non gira, ma l’importante è fare punti. Anch’io sono sotto la media realizzativa, ma c’è un buon motivo: finora abbiamo avuto solo un rigore (alla prima giornata a Perugia, ndr). Per un attaccante è dura stare ai vertici se non può contare sui penalty. Maniero, Calaiò e Castaldo ne hanno tirati tanti, il Catania più di tutti. Credo che finora ci manchino almeno 3-4 rigori».

Gomis vede un Trapani in ripresa (La Gazzetta dello Sport)

“P rove di centrocampo ieri pomeriggio per il Trapani. Con tre centrocampisti fuori causa, Ciaramitaro e Feola per squalifica e Aramu per infortunio, ha di che rallegrarsi Roberto Boscaglia che contro il Varese sarà costretto a ridisegnare con quel che gli rimane un centrocampo che nelle ultime partite sembrava aver trovato un certo equilibrio, soprattutto nella fase di non possesso palla. Lavoro quindi in buona parte dedicato a trovare nel reparto centrale un assetto che assicuri al contempo filtro e fluidità offensiva. Punti fermi sembrano essere solo i due esterni, Simone Basso e Enis Nadarevic. Per quanto riguarda gli altri reparti solo problemi di scelta anche se quello avanzato sarà privo di Citro, alle prese con una distrazione tendinea al ginocchio sinistro. «Chiunque di noi andrà in campo — dice da parte sua il portiere Lys Gomis — abbiamo voglia di fare bene. All’andata Varese ci fece passare un momento bruttissimo visto che finì 5¬2 per loro. Quei cinque gol ci hanno fatto davvero male. Ma allora non stavamo molto bene».

Torregrossa uomo salvezza Crotone spera (La Gazzetta dello Sport)

“V entisette i gol messi a segno dal Crotone in questa stagione. Non moltissimi visto che nelle proprie fila in questa speciale mansione, brillano solo in due: Camillo Ciano, con all’attivo nove centri ed Ernesto Torregrossa che incalza il compagno con sette centri. Camillo Ciano, che non è certo una prima punta, ha superato il suo precedente limite che era di sette gol messi a segno nella prima stagione con la maglia del Crotone. Ultimamente però l’attaccante napoletano, a causa di un periodo di forma tutt’altro che brillante, viene utilizzato da Drago con parsimonia nella speranza possa tornare al top il prima possibile. Chi invece sta brillando è il siciliano Ernesto Torregrossa, a segno nelle ultime tre partite su quattro e con un rigore sbagliato nella gara contro il Bologna.

«Bari, non perdere tempo Svoltiamo o rischiamo» (La Gazzetta dello Sport)

“C osa non si fa pur di uscire dal tunnel della crisi. Giuseppe De Luca, 23 anni e 6 gol nella sua prima stagione biancorossa, si affida anche alla scaramanzia. In tempi non sospetti si era ripromesso di non fare più ricorso a creste di vario genere e colori. Invece ieri si è presentato con la testa rasata ed una striscia rossa al centro. Insomma, un’altra sorta di cresta… «Vediamo che succede, cambiando look». Dovrebbe cambiare la forma e la sostanza del Bari sul campo, vista la tristissima prova contro il Vicenza. «Ognuno di noi avrà fatto un esame di coscienza. Quel che occorre è una svolta. Dobbiamo tirarci fuori prima possibile, altrimenti finisce male. Sarebbe molto rischioso restare invischiati in zona playout fino alla volata finale». Rinaudo ha detto che avete fatto un patto nello spogliatoio. «Il patto è nato dall’esigenza di tutti noi, giovani ed esperti. Ognuno deve metterci qualcosa in più. Sia quelli che hanno già avuto la fortuna di giocare in Serie A, sia chi non lo ha fatto. A prescindere dal curriculum, è anche una questione di amor proprio».