STAMPA- I tarantini vogliono il riscatto

La lettera B disegnata sul manto erboso dello Iacovone
Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Col Catania un Taranto d’attacco» (Corriere dello Sport)

“Papagni: L’emergenza in difesa ci costringe a cambiare strategia

“Nonostante non maturi ai piani alti della classifica, TarantoCatania si gioca in una bolgia dantesca. I padroni di casa stanno onorando il loro campionato, senza però rubare l’occhio? Non importa, gli ottomila dello Iacovone vogliono solo i tre punti. Gli ospiti denotano difficoltà nel risalire il torbido fiume della penalizzazione? Pazienza, non c’è da farsi troppi scrupoli e batterli. Il motivo scavalca l’attualità, galoppa a ritroso nel tempo, rimonta fino al 9 giugno del 2002 quando sullo stesso campo si disputò la finale play off per la promozione in serie B. Risultato 0-0, siciliani in visibilio grazie alla vittoria per 1-0 dell’andata, Taranto demolito dalla sconfitta sportiva e dalle successive voci di combine mai verificate da alcuna inchiesta. Una mortificazione che i sostenitori ionici non hanno mai digerito

Il Taranto in emergenza all’assalto del Catania (Quotidiano di Puglia)

“Di nuovo Taranto-Catania, dopo quattordici anni. Questa sera alle 20,30, però, la posta in palio non può essere di rivincita: allora il bottino pieno significava sbarcare in serie B, questa volta ci si gioca salute, fiducia, crescita. Deve migliorare il Taranto, che deve salvarsi e che con 8 punti in sei giornate è perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali; deve iniziare un percorso di rilancio definitivo, al contrario, il Catania, che ha annullato i 7 punti di penalizzazione (ora è nella casella 0 in graduatoria) ma che ha finora faticato ad imporsi, evidenziando una certa non coerenza rispetto all’organico di cui dispone, un collettivo che per valori individuali può ritenersi di categoria superiore. La vittoria di una della due oggi, dunque, serve a ben altro rispetto a quella ‘maledetta’ finale play-off del 9 giugno 2002. Al rabberciato gruppo ionico, decimato dagli infortuni tutti concentrati in difesa, andrebbe più che bene anche un pari, occorre dirlo. Tuttavia agli ionici serve una prestazione che non sia solo difesa e (forse) contropiede, ma che rimandi appunto ad un progresso nel gioco, nella fase di possesso, nel tasso di pericolosità. Non sarà facile perché la trasferta di Foggia, con gli infortuni di Stendardo ed Altobello, ha minato proprio quelle certezze che la squadra si era creata da quando è a lavoro al completo (poco più di un mese), cioè la solidità difensiva negli uomini e negli schemi.