STAMPA- Incubo Lega Pro, tutto legato a Pulvirenti

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Per il club incubo Lega Pro È tutto legato a Pulvirenti (La Gazzetta dello Sport)

“Quanto e quando. Sono domande ancora premature, ma già frullano in testa a milioni di appassionati, interessanti e non: da quale categoria ripartirà il Catania? Che fine faranno le squadre coinvolte nelle combine che hanno salvato gli etnei? In quale campionato verranno scontate le penalizzazioni? QUANTO/1 Per addentrarsi nella giungla della giustizia sportiva e comprenderne le sentenze, bisogna accettarne i due grandi concetti che la muovono: la responsabilità delle società e il carattere afflittivo della pena (tradotto: devi farti male). Partiamo dalla responsabilità. Le società rispondono direttamente dell’operato di chi le rappresenta; oggettivamente del comportamento di dirigenti, tesserati e soggetti che non ne detengono il controllo, ma lavorano per esse. E dinanzi ad illeciti sportivi passati in giudicato, le sanzioni riflettono di questa distinzione: nel primo caso prevedono la retrocessione del club o addirittura la sua esclusione dai campionati, con ricollocazione da parte del Consiglio federale nelle categorie inferiori. Se le indagini del procuratore Palazzi confermeranno le responsabilità di Pulvirenti (presidente), Cosentino (a.d.) e Delli Carri (d.s.), è perfino scontato che il Catania (e il Messina, dove sarebbe coinvolto il proprietario Lo Monaco) rientrerà in questa finestra. Retrocesso in Lega Pro nella migliore delle ipotesi, in Eccellenza nella peggiore (mentre il Messina, sceso sul campo in D, rischierebbe perfino la Promozione). Simile sorte toccherebbe al Teramo, protagonista del secondo filone di Catanzaro, se fossero accertate le responsabilità del suo presidente Campitelli, così il club abruzzese passerebbe dalla prima storica promozione in B alla retrocessione in D. QUANTO/2 Le società che avrebbero venduto le partite al club etneo, invece, rientrano nella responsabilità oggettiva, almeno finché saranno tirate in ballo «solo» da giocatori o dirigenti senza poteri di rappresentanza. Per questi club — al momento sotto indagine giocatori di Varese, Trapani, Latina, Ternana, Livorno — le sanzioni si attenuano e, giurisprudenza sportiva alla mano, non vanno oltre le penalizzazioni. In quale entità, sarà tutto da stabilire. E dipenderà da tanti fattori, soprattutto dal numero di giocatori e/o dirigenti coinvolti nelle combine. C’è un caso recente che potrebbe fare scuola: per un tentativo di combine non riuscito nel campionato 2013-14, il Matera ha appena subito quattro punti di penalizzazione dal Tribunale federale, da scontare nella prossima Lega Pro, seppure i soggetti coinvolti fossero il direttore sportivo dell’altra società (Taranto) e una persona che «operava all’interno della società», senza un ruolo definito (Saverio Columella, solo dopo divenuto presidente). Talvolta, possono anche intervenire delle esimenti che riducono la pena: potrebbe essere il caso del Varese, che ha denunciato in tempi non sospetti il flusso anomalo di scommesse sul match con il Catania.