STAMPA- Tifosi, tra perplessità e speranza

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

UN TOCCO DI “UMANITA’” (Sport Cafè 24)

“ A far paura ai tifosi, da tempo ormai in rivolta (il Cibali deserto è il simbolo della rottura fra ambiente e staff) è l’incoerenza tra obiettivi dichiarati e azioni per raggiungerlo. Il ritorno in A era stato promesso in pompa magna in estate e ribadito anche dopo sconfitte sonore in Campionato. L’avvento di Sannino, che non aveva fatto affatto male col materiale umano a sua disposizione, è stato vanificato dallo stesso allenatore che si è dimesso per scontri insanabili con lo staff ( Ventrone e la sua preparazione, accusata dello stillicidio di infortunati). Il timore generale è che il progetto Catania possa fallire in maniera rapida e impensabile, come nei peggiori incubi. Anche se il torneo cadetto 2014/2015 è piuttosto avaro di contenuti tecnici, gli etnei rischiano seriamente la retrocessione in Lega Pro. Tocca alla società del presidente Pulvirenti scendere in campo adesso: il mercato deve portare sotto il Vulcano almeno cinque o sei elementi adatti alla categoria. Questo sì, forse potrebbe bastare, per riscattare parzialmente un 2014 horribilis.

TIFOSI, ancora perplessità e dubbi ma qualcuno ricomincia a sognare (La Sicilia 4 Gennaio 2014)

“Se mai fosse stato possibile, le ultime tre partite del girone d’andata hanno dato un’altra botta durissima al rapporto tra società, squadra e tifoseria. Tre partite, un punto, quando i tifosi, anche quelli ormai sul piede di guerra, essendo tifosi autentici non stanno lì ad aspettare le sventure per accreditarsi ulteriormente, ma rinuncerebbero volentieri alla posizione di scontro se ci fosse chiarezza, se arrivassero i risultati, se ci creassero le condizioni di rispetto reciproco e di realazioni per uscire da questa situazione complicata e per nessuno divertente. Intanto l’arrivo di Dario Marcolin è stato salutato da una parte del pubblico sui socialnetwork con un minimo di ottimismo. Marcolin, del resto, ha lasciato un ottimo ricordo per i due anni che ha vissuto accanto a Sinisa Mihajlovic in panchina, anzi molti sottolineavano sempre come Marcolin desse la sensazione di essere qualcosa in più che un semplice “secondo”. Conosce l’ambiente, questo può aiutarlo. Qualche tifoso obietta che è reduce da due esoneri, che non ha grande esperienza di questo campionato. Vero, ma è altrettanto vero che il mercato di gennaio non offriva un ventaglio di offerte tanto ampio e che il Catania ha sempre cercato di scegliere uomini che potessero saldarsi immediatamente al progetto della società. Che, dicono i tifosi senza mezzi termini, è proprio quello che oggi non convince, preoccupa e tiene a distanza il pubblico. E avere scelto come Ds Daniele Delli Carri, che è legato al gruppo di Alessandro Moggi, alimenta tra i tifosi qualche altra perplessità. In effetti, però, per quel che si è capito, nelle intenzioni del presidente Pulvirenti c’è un ruolo molto più delicato che dovrà essere occupato da Delli Carri, quello di vivere 24 ore al giorno la vita dei giocatori. Nello spogliatoio, in ritiro, tra problemi, richieste, atteggiamenti assunti, azioni e reazioni. Perché la società, sotto questo aspetto, ritiene che vada potenziato questo rapporto diretto tra società e squadra, in modo che nessuno tra i giocatori possa avere, cercare o trovare alibi quando assume, in campo e fuori, atteggiamenti censurabili.