STAMPA/Lecce- In 18mila per rivedere la B

Redazione

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LECCE-CATANIA C’È IN PALIO MOLTO DI PIÙ DEI TRE PUNTI (TuttoSport)

“Prove tecniche di fuga per il Lecce di Fabio Liverani. Oggi pomeriggio i salentini ospiteranno il Catania che insegue a quattro lunghezze. Un appuntamento da non perdere per quasi oltre 18.000 tifosi (trasferta negata invece ai supporters etnei), che hanno risposto in massa all’appello lanciato dall’allenatore e che credono di essere vicini a una svolta importante per il ritorno in Serie B. Al match-clou i giallorossi si presentano al gran completo (assente l’infortunato Pacilli) ma l’allenatore ha ancora qualche dubbio di formazione: difficilmente schiererà dal via Legittimo (tornato a Lecce dal Trapani nell’ambito dello scambio con Drudi), in vantaggio Di Matteo; in attacco si contendono due maglie Torromino, Caturano e Di Piazza; nel ruolo di trequartista ballottaggio tra Tsonev e Costa Ferreira. «Per la classifica e per il percorso fatto da entrambe le squadre è lo scontro diretto più importante. Sicuramente è una gara particolare più che altro a livello mentale: mancano ancora troppe gare alla fine del campionato», dice Liverani, leader di un gruppo che ha conquistato 41 punti in 17 gare, al ritmo di 2,41 punti a partita (38 in 16 con alla guida il tecnico romano, 2.37 di media).

Grande attesa e 18mila tifosi: match point per Liverani che rivede la B (La Gazzetta dello Sport)

“Il battito del cuore scandisce la passione di un territorio ferito dalla sofferenza causata da quel maledetto derby. Il Lecce chiama a raccolta il Salento per una sfida che regala spettacolo da Serie A, andando ben oltre il confronto tra le prime della classe nel girone C di Serie C. Saranno circa 18.000 gli spettatori nello scontro diretto col Catania, secondo, a 4 punti dalla vetta occupata dalla squadra salentina, che in questo campionato ha perso solo una partita – in panchina c’era Rizzo – per 3-0 proprio all’andata al Massimino. Dal Catania al Catania, i giallorossi hanno infilato 17 risultati utili: dal successo con Maragliulo- Morello ai 16 incontri (38 punti conquistati) della gestione di Liverani, ancora imbattuto. ALTO GODIMENTO, POI… Tre anni con il marchio della famiglia Tesoro e altri tre con il gruppo di soci creato dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani: il Lecce vive la sua sesta stagione di sofferenza in Serie C, pagando il peccato originario commesso con la combine nel derby vinto a Bari per 2-0 (15 maggio 2011, per la salvezza con De Canio allenatore), orchestrata dallo sventurato ex presidente Pierandrea Semeraro e dalla cattiva compagnia di Andrea Masiello e soci. Da quella gioia, si passò prima alla retrocessione in B sul campo del Lecce di Cosmi e poi alla condanna per illecito sportivo a ripartire dalla Lega Pro, nella stagione 2012-13. Da allora, il lungo inferno in una categoria frequentata dal 1976 appunto al 2012 solo per una volta, con la promozione di Ventura nel 1996. Dal primo storico salto in B firmato da Iurlano e Cataldo con Renna in panchina, sino al 2013 il Lecce – poi con Semeraro – in 36 stagioni si è goduto 15 campionati in A e 20 in B. TANTA BELLA GENTE Otto promozioni in A, con Fascetti, Mazzone, Bolchi, Ventura, Sonetti, Delio Rossi, Papadopulo e De Canio: Cataldo e Corvino, con colpi d’autore, hanno garantito linfa vitale al Lecce. Le cessioni dei gioielli del vivaio, su tutti Conte, Moriero e Garzya, quelle di Mazinho, Lucarelli, Sesa, Lima, Chevanton, Bojinov, Ledesma, Vucinic e Pellè hanno segnato il percorso finanziario della società, che ha scoperto anche il fascino di Zeman.