STAMPA/Lecce- Febbre e strategie anti-Catania

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Cinque calciatori del Lecce alle prese con l’influenza (Quotidiano del Sud)

“Primo allenamento agli ordini di Fabio Liverani ieri pomeriggio a Martignano per Matteo Legittimo. L’acquisto del jolly difensivo salentino è stato annunciato nella tarda mattinata di ieri; come è noto, il Lecce ha prelevato Legittimo dal Trapani a titolo definitivo (per lui contratto di un anno e mezzo con opzione per le stagioni successive) dando in cambio al club del presidente Morace il difensore centrale Mirko Drudi che a sua volta ha firmato fino al 2010. Un’operazione che ha soddisfatto tutti. Legittimo parlerà oggi nel corso di una conferenza stampa fissata per le ore 14.30 nella sala “Sergio Vantaggiato” del Via del Mare. Per lui ovviamente si tratta di un gradito ritorno nel club in cui è cresciuto calcisticamente.

Lecce, è la fase difensiva il punto debole del Catania (Quotidiano del Sud)

“Nella gara di andata i siciliani si imposero 3-0 ma i giallorossi misero a nudo le falle del pacchetto arretrato”

“Una marcia irresistibile macchiata da uno scivolone che ha fatto tanto rumore e che, di fatto, ha cambiato la storia del campionato del Lecce. L’unica sconfitta incassata dalla capolista del girone C di serie C nelle prime ventuno giornate risale infatti alla notte del 9 settembre scorso quando Lepore e compagni furono travolti allo stadio “Massimino” dall’indiavolato Catania di Cristiano Lucarelli. Finì 3-0 per gli etnei e nel lungo viaggio di ritorno in pullman verso il Salento, il tecnico Roberto Rizzo, che sul finire della stagione precedente aveva preso il posto dell’esonerato Pasquale Padalino, maturò l’idea di farsi da parte. E all’indomani del pesante kappaò in terra siciliana, l’allenatore di San Cesario si dimise dall’incarico “per motivi personali”. Era il 10 settembre 2017 e da quella domenica di fine estate ne è passata di acqua sotto i ponti. Ora il Lecce è un’altra squadra rispetto a quella timida e impacciata che si presentò al cospetto della corazzata di Lo Monaco che probabilmente già alla terza giornata di campionato pregustava il ritorno nella cadetteria. Questo Lecce guarda tutti dall’alto in basso forte del suo primo posto in classifica con 45 punti, quattro in più del Catania e addirittura otto del Trapani. Il merito è indubbiamente di tutti e in particolare di Fabio Liverani, il tecnico giunto al capezzale della squadra giallorossa a partire alla quinta giornata. Al di là delle statistiche che comunque premiano il suo straordinario lavoro, a Liverani va riconosciuto il merito di aver dato una precisa identità ad un gruppo di calciatori messi insieme dal diesse Meluso nell’arco di due stagioni per conquistare la promozione in serie B. Un obiettivo che sembrava di nuovo irraggiungibile dopo il tremendo kappaò del “Massimino”. Quella sera, oltre ai demeriti propri, il Lecce ebbe la sfortuna di trovare sulla sua strada un elemento come Russotto in grado di far diventare matti i difensori leccesi. Soprattutto Ciancio, finito nel pallone e sostituito nel corso del secondo tempo. Oltre che per la bravura del suo attaccante, il Catania si fece apprezzare soprattutto per l’aggressività dei suoi calciatori abili a far proprie tutte le seconde palle e a sfruttare ogni minimo errore degli avversari. Basta ricordare ad esempio il gol dell’1-0 realizzato da Biagianti in mischia, con i calciatori leccesi a fare da spettatori non paganti, o quello fortunoso del 2-0 realizzato da Marchese con un cross sbagliato finito alle spalle di Perucchini.