STAMPA/Lecce- Rammarico per il +10 mancato

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

EccodePicciotto «Lecce,vaiinB Epoisonopronto afarticrescere» (La gazzetta dello Sport)

“Il sapore amaro della sconfitta era quasi dimenticato. Dopo lo scivolone con la Juve Stabia, il Lecce si è ritrovato ieri mattina per la ripresa della preparazione, in vista della trasferta in casa dell’Akragas. Il morale non era alto (alcuni calciatori hanno lavorato in piscina, per il resto del gruppo allenamento di scarico al Via del Mare), ma si respira una grande voglia di riscatto. E, comunque, non basta certo una sconfitta a compromettere il progetto del club di via Costadura, sempre più solido anche dopo l’ingresso di Renè de Picciotto, il facoltoso imprenditore svizzero che ha rilevato una quota del 15 per cento del pacchetto azionario. De Picciotto, anche per lei è arrivata la prima sconfitta da azionista dell’Us Lecce. Quanto è deluso? «Sinceramente, un bel po’, perché andare a 10 punti di vantaggio sul Catania sarebbe stata una gran bella cosa. Il campionato non sarebbe, comunque, finito domenica scorsa, come nulla è compromesso ora. Sono nel Salento da alcuni giorni, avrei voluto essere al Via del Mare, ma un piccolo infortunio riportato sulla pista da sci mi ha impedito di assistere alla partita». Il Lecce, però, lo aveva visto a Bisceglie nel derby di alcune settimane fa. Che impressione le ha fatto la squadra? «Premetto che non mi considero un intenditore, ma sono piuttosto un appassionato di calcio. Lo seguo sin da ragazzino, apprezzavo soprattutto campioni come Schiaffino e Sivori. Alla fine degli Anni Cinquanta sono stato anche in Svezia per seguire i mondiali, vinti dal Brasile di Pelè. Ho l’impressione che nel complesso il Lecce sia una buona squadra, a volte però non riesce a gestire bene alcune situazioni della partita e questo le fa perdere molto del suo potenziale». Come nasce il suo interesse per l’Us Lecce? «Tutto è avvenuto per puro caso. Dopo 74 anni trascorsi all’estero ho fissato la mia residenza in Italia e ho avuto dei contatti professionali con il vicepresidente, Corrado Liguori. Lui mi ha proposto di entrare nel club con una quota azionaria e io ho accolto con grande entusiasmo il suo invito».

«IL LECCE RIPARTE OBIETTIVO LA B» (Corriere dello Sport)

“Il Lecce si inchina alla legge dei grandi numeri, che vale sia nel bene che nel male. Dopo cinque mesi trascorsi a contare soltanto vittorie e pareggi, è giunta, infatti, la seconda sconfitta della stagione, la prima al “Via del Mare” e della gestione Liverani. Che sarebbe potuta arrivare, prima o poi, un po’ tutti lo avevano considerato. «E’ un po’ come essersi tolto un dente dolente», ha commentato con un pizzico di amarezza e di fantasia il tecnico, confortato dal fatto che tutto l’ambiente ha accettato l’inatteso stop con la Juve Stabia come una fatalità. Ma sotto certi aspetti è stata anche una liberazione perchè, alla lunga, parlare settimanalmente di quella striscia che si allungava, costringeva Liverani a fare ricorso a cento amuleti, con l’invito a parlare d’altro. TIFOSI ENCOMIABILI. Di positivo, dopo la incolore prestazione di domenica, vi è il comportamento della tifoseria, che a fine gara ha chiamato la squadra sotto la curva riservandole un forte ed unanime applauso, invitandola a cancellare questo ko ed a proseguire nella corsa interrotta per un turno. All’incoraggiamento della tifoseria è seguito quello del presidente Sticchi Damiani («Solo un intoppo di percorso, siamo pronti a ripartire più decisi di prima », ha chiosato il dirigente), per cui Liverani addossando a sé ogni responsabilità («Forse non sono riuscito a trasmettere alla squadra tutto ciò che era necessario per questa gara»), ha offerto la sua analisi: «Può capitare, doveva accadere prima o poi, è accaduto. Voltiamo pagina, e facendo tesoro di ciò che si è verificato in campo: contro avversari che si difendono in tanti al di sotto della linea del pallone, ci vuole più velocità di esecuzione con meno tocchi; ci vuole un pizzico di cattiveria in più, altrimenti non vale stare tre quarti di gara nella metà campo avversaria senza concretizzare. Comunque, come abbiamo messo subito alle spalle ogni vittoria pensando alla gara successiva, così archiviamo questa sconfitta e pensiamo al prossimo impegno, nella convinzione di un fatto che ripeto da tempo: il torneo si deciderà solo nelle ultime partite».