Alter Ego: Palloni sgonfi, palloni gonfi e lacrimucce

Alter Ego

Più passano le giornate e più seguire il Catania, in qualsiasi modo lo si faccia, è una vera testimonianza di fede cieca ed incondizionata. Alcuni tifosi, circa una quarantina, per raggiungere Vicenza hanno sfidato asfalto, chilometri e maltempo. Altri, al riparo dentro quattro mura, hanno dovuto fare la guerra per conquistare il diritto al televisore di lunedì sera. Per colpa dell’ultima puntata di “Un passo dal cielo”, su RaiUno, alcuni tifosi del Catania sono dovuti scendere a patti diabolici con la famiglia: A pranzo TV fissa su “Uomini e donne” per un mese, Sabato “C’è posta per te” mano nella mano con la dolce metà, MTV o PeppaPig (a seconda dell’età dell’eventuale prole) a tutto spiano fino alle 4 del mattino, console proibita fino alla prossima vittoria del Catania. I deboli di cuore hanno perciò preferito la radiolina.

Calcio d’inizio all’ora di cena. Guai a dimenticare che le partite del Catania non vanno mai seguite col boccone nel gargarozzo. Ci pensa Capuano a ricordarlo, com’è compito del capitano. Il suo liscio, ad inizio partita, manda di traverso la caponatina serale a mezza Catania. L’altra mezza, dopo aver ripreso fiato, prende il sale da tavola e comincia a spargerlo intorno urlando insulti rituali in ogni lingua della terra, tra l’altro perfettamente compatibili col labiale di Gillet e Calaiò. Quindi, a risultato quasi acquisito, il nostro capitano per una notte abbraccia di gioia un avversario, in piena area. Fortuna che l’arbitro è bravissimo ed  interpreta correttamente il gesto come segno di ringraziamento, e non come fallo da rigore.

Tolte le azioni nate su iniziativa di Capuano, Gillet non corre grandi pericoli. Odjer ed Escalante sì. Dopo avere visto, nella stessa azione, Moses cercare il secondo giallo con un’entrata sconsiderata a centrocampo e Gonzalo esibirsi in uno spintone alla De Martis, i genitori hanno chiamato in sede per lamentarsi dell’influenza negativa che Capuano sostengono abbia sui loro piccoli. Pare che però nessuno abbia risposto, nemmeno al telefono. Marcolin, è comunque soddisfatto del risultato: neanche stavolta è stato esonerato. Trascorse dieci partite, ne ha vinte due, perse tre, pareggiate cinque. Sette gare senza vittorie: sta per battere il record longevità sulla panchina per un allenatore che non porta risultati. E’ da tempo sul banco degli imputati, solo che su quello dei giudici c’è un cartellino con su scritto: “Torno subito, forse..”.

Marino si preoccupava dei due cannonieri del Catania. Peccato non sia arrivata loro neanche una palla da sparare in porta. Marcolin ha individuato il problema, sta tutto nella pressione dei palloni, che due volte hanno costretto l’arbitro a sospendere il gioco. Problemi che il Catania dovrebbe risolvere al prossimo incontro casalingo, dunque. Visto che, a differenza delle palle che ci sono a Vicenza, sgonfie, quelle di Catania sono più che gonfie. Le ultime emozioni della gara arrivano nel finale. Il momento clou è l’infortunio della bandierina, che Marcolin voleva mandare in campo come terzo cambio. Una lacrimuccia scende sul viso di tutto il pubblico catanese, stavolta sì che pensare a Ventrone sarebbe un insulto all’intelligenza. Una lacrimuccia anche per Marcolin, che a fine gara abbraccia Moretti. Non una lacrima di nostalgia, solo il pensiero che il Vicenza abbia tre registi, mentre il Catania neanche uno.