Catania fuori dai play off senza nemmeno provarci

Fonte: CalcioCatania.it
Fabio Di Stefano

Game over. Il campionato del Calcio Catania si conclude con il pareggio sul campo della Juve Stabia. Lo 0-0 del Menti premia la squadra di Guido Carboni in virtù del miglior piazzamento ottenuto durante la stagione sportiva.

La chiave della partita sta tutta nella scelta della formazione iniziale. Alla vigilia Giovanni Pulvirenti aveva un solo dubbio sulla formazione da opporre alla squadra gialloblu: confermare De Rossi, reduce dalla prestazione positiva di Caserta, o puntare sul rientrante Parisi. La scelta dell’allenatore etneo è caduta sul terzino aretuseo in virtù, probabilmente, del maggior minutaggio accumulato durante la stagione. Parisi, opposto a Lisi, esterno d’attacco delle vespe, è andato in difficoltà sin dai primi istanti di gara. Ammonito dopo quindici minuti, il difensore è incappato nel secondo giallo – nell’occasione il direttore di gara è parso estremamente severo – lasciando la squadra in inferiorità numerica. Con un’ora di partita da disputare, e con l’obbligo di vincere, la gara del Catania ha assunto i contorni di una montagna da scalare.

Come paventato da Pulvirenti alla vigilia, la Juve Stabia ha fatto la gara sin dalle prime battute. Rispetto alle più recenti uscite, il Catania mostrava però un piglio diverso, soprattutto dal punto di vista della determinazione e dell’attenzione in fase difensiva. Ma in avanti i rossazzurri producevano poco, a parte un rigore reclamato da Mazzarani, che ci stava tutto. Il rosso a Parisi ha sparigliato le carte in tavola e fatto saltare i piani degli etnei. Il Catania si è rintanato ancora di più nella propria metà campo, Di Grazia è stato sacrificato per far posto a De Rossi e la porta difesa da Russo diveniva sempre più un miraggio per i rossazzurri.

Dal canto suo, la Juve Stabia ha avuto il demerito di non chiudere la gara tra la fine del primo parziale e l’inizio del secondo. Ed è qui che il Catania deve rammaricarsi per ciò che non ha fatto o saputo fare. I rossazzurri si sono limitati a contenere l’offensiva degli stabiesi, senza cercare con convinzione la via della rete e non tentando nemmeno l’arrembaggio finale. Sarebbe bastato buttare il pallone in area avversaria negli ultimi quindici minuti di gara per intimorire, o quanto meno provare a farlo, i padroni di casa. Magari il gol non sarebbe arrivato lo stesso, ma non ci sarebbero stati rimpianti di sorta. Invece solo con Djordjevic i rossazzurri sono andati vicini al gol, ma si è trattato di un’azione isolata, frutto della caparbietà di Manneh nel recuperare un pallone che sembrava perso.

L’atteggiamento tenuto in campo dal Catania ha messo in evidenza tutti i limiti mostrati in questa stagione. I rossazzurri sono estromessi dalla corsa alla B in virtù di una classifica determinata dai risultati, deludenti, ottenuti durante il campionato. Il Catania ha vinto solo due gare in trasferta, segnando col contagocce. Per rendere l’idea, basta ricordare che il Taranto, retrocesso in D, in trasferta ha segnato tredici gol contro gli undici realizzati dagli etnei. Con questi numeri era utopistico pensare a una serie di vittorie in grado di portare il Catania sino in fondo ai play off.