Catania, il centrocampo funziona. Ma quel calo di tensione quasi fatale…

Giorgio Grasso

Bene il Catania, la Vibonese un po' meno

Prima di addentrarsi nell’analisi del match, ci sono alcune premesse che vanno fatte. La Vibonese di mister Angelo Galfano è una delle rivelazioni di questo inizio di campionato, ma ieri non lo ha dimostrato. I calabresi, infatti, sono stati messi alle corde quasi fin da subito. Il motivo è da ricercare principalmente in due fattori. Innanzitutto, la caratura tecnica della squadra rossoblù non è quella di Ternana o Bari. Mengoni  e compagni, nonostante le buone prestazioni sciorinate sinora, hanno come obiettivo principale la salvezza. Vien da sé, dunque, che i pronostici della vigilia fossero – quasi – tutti a favore degli etnei.

La seconda motivazione esula da fattori tecnici o tattici. Il gruppo squadra della Vibonese, infatti, è stato uno dei più colpiti dall’emergenza COVID-19. L’undici di patron Caffo – anch’egli positivo ed in isolamento – ha ripreso a calcare i campi solo domenica 15 novembre, contro il Potenza, dopo quasi un mese di stop forzato. Il virus, purtroppo, non permette ai calciatori di allenarsi e mantenere la condizione fisica, considerando anche i numerosi impegni ravvicinati, è senza dubbio difficile. I calabresi, dunque, hanno disputato la partita tenendo fede ai propri principi tattici, ma, quando le gambe non supportano gli sforzi richiesti dalla testa, non è facile rendere al 100%.