Catania, l’unica certezza? Ricominciare dai giovani

Veronica Celi
Foto: calciocatania.it

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«Iniziamo…Prove fisiche questo lunedì, lavorando sodo con tutte le forze a Catania..!». Esordisce così su Twitter Erick Cabalceta. Con gli occhi carichi di determinazione e buona volontà, e il sorriso di chi ha ancora tanta strada da percorrere, il difensore costaricano, di ritorno dal Cartagines, si prepara ad affrontare visite mediche e test atletici in vista del ritiro precampionato a Torre del Grifo. Ma non è l’unico (ex) Primavera chiamato in causa.

Nel vortice rossazzurro delle ultime settimane, tra precarietà, dubbi e una quasi certa retrocessione in Lega Pro, è importante cedere (per far cassa, e rinunciare a ingaggi troppo elevati). Tanto quanto dar forma alla squadra che dovrà scendere in campo la prossima stagione. Si sonda il mercato, ci si osserva intorno. Non è da escludere, però, la soluzione più “casalinga” possibile: guardare al settore giovanile pieno zeppo di talenti che nelle serie minori potrebbero fornire l’apporto necessario. Qualcuno lo si conosce già. Parisi, punto di riferimento all’Akragas nel 2012/2013, lo è diventato anche per la Primavera etnea. Ha spiccata autorevolezza difensiva, e lo ha dimostrato nel corso delle dieci gare disputate col Catania in Serie B. Il centrocampo rossazzurro ha poi beneficiato in undici occasioni dell’estro offensivo e della carica agonistica di Odjer. Altro nome noto è quello di Piermarteri. L’argentino ha trovato poco spazio in prima squadra, salvo poi riscattarsi con le giovanili, siglando il gol vittoria contro la Ternana. Per non parlare di Rossetti, e della rete realizzata a Bari, emblema di un successo mancato agli ultimi minuti. I dribbling in particolare sono proverbialmente considerati lo zoccolo duro del diciannovenne. E ancora: Petkovic, che esordisce in Serie A nel 2013/2014, prima del prestito al Varese e alla Reggiana in Lega Pro; Barisic, che in 23 partite con la Primavera realizza 15 gol, per poi ripetere l’exploit con i giovani del Milan.

Qualcun altro è meno conosciuto, ma ha tutte le carte in regola per uscire dall’apparente anonimato. In difesa Ramos ha collezionato 18 presenze con la Primavera rossazzurra, e una sola in Serie B. Lo stesso vale per Gallo, centrocampista siciliano al Catania dal 2011. Sono, invece, 43 le gare giocate da Sessa col settore giovanile. Il reparto avanzato potrebbe, inoltre, usufruire degli assist e del fiuto del gol di Di Grazia, fresco di rinnovo fino al 2019. Mai convocati in prima squadra, invece, Lovric e Berezny. Il primo è stato lontano dai campi di gioco a causa di un infortunio, ma vanta un campionato da titolare con la Primavera e prestanza fisica che giustifica gli ottimi colpi di testa. Il secondo conta 23 partite disputate e un gol contro il Frosinone all’ultima giornata.

Insomma, il Catania si ritrova a costo zero un’intera squadra (o quasi) già allestita. Freschezza, corsa, motivazioni, un pizzico di esperienza qua e là (vedi la possibile permanenza di Rosina e il tanto annunciato ritorno di Baiocco): costruire una rosa all’altezza non sembra poi la più ardua delle imprese. Tra ristrettezze economiche e conseguenze legate al calcioscommesse, stavolta non c’è scampo: rivalutare i giocatori dai 19 ai 22 anni è tra le poche ancore di salvezza a disposizione. Nell’incertezza, traspare così l’unica certezza: il futuro del Catania è sempre più giovane.