Combine: Il caso del Nimes e il valore del cambiamento

Seby Maina

In attesa dell’undici agosto e degli sviluppi legati alle pseudo trattative riguardanti la società vogliamo parlarvi di un caso simile a quello piombato sull’attuale storia rossazzurra. Una storia che arriva dalla vicinissima Francia attraverso la quale si vuole rimarcare quanto sia importante il valore del cambiamento.

I fatti:
Nimes è una città di 140.000 abitanti a sud della Francia che nel novembre del 2014 viene calata nell’inferno dello scandalo combine, quando Serge Kasparian, allora principale azionista dell’Olympique – il cui patron era Jean Marc Conrad– ha ammesso di aver truccato diverse partite della sua squadra, per salvarla dalla retrocessione e promuovere un giro di bische clandestine.
Il campionato relativo alla confessione era la Ligue 2 2013/2014 e riguardò alcune partite di fine stagione, su tutte Angers – Nimes 2-3 del 6 maggio 2014 ed alcuni tentativi falliti come la presunta offerta di 50mila Euro al Bastia per perdere uno scontro diretto, finito poi 1-1, ed match contro il Dijon, terminato con un passivo di 5 reti ad 1.
La partita clou è quella del 13 maggio 2014 che vide i “coccodrilli” di fronte al Caen, una partita che terminando in parità avrebbe garantito la promozione ai normanni e l’agognata salvezza alla squadre di Conrad. L’esito finale sarà appunto pareggio (1-1).
La situazione diventa tragicomica quando si parla della modalità di corruzione, avvenuta a mezzo casse di vino. Alcuni, tra cui l’Equipe, narrano che dal pullman del Nimes quel giorno scese pure una cassa di Costiéres Nimes, sponsor dell’Olympique, dal valore commerciale di una quarantina di Euro, altri raccontano di 400 bottiglie di vino pregiato.
Il Cambio
Nel bel mezzo della bufera, il vicepresidente di Disneyland Paris, Christian Perdrier, prende le redini della società abbandonata dal dimissionario Conrad, salvandola dalla crisi portando in porto la stagione.
La sentenza
Nel marzo del 2015, ad undici giornate dalla fine del campionato, arriva la sentenza sul caso Nimes: i biancorossi giocheranno una categoria al di sotto rispetto a quella in cui si troveranno nella stagione 2015-2016. Per mantenere la Ligue 2, infatti, avrebbero dovuto conquistare sul campo una promozione in Ligue 1 che, paradossalmente, avrebbe avuto l’amaro sapore della salvezza. Ma non andò così. Tredicesima posizione e declassamento in National.
La svolta
Il neopresidente non ci sta, ed continui ricorsi con il quale rimarca l’estraneità alla vicenda che coinvolse la vecchia società hanno ricevuto gli sperati esiti: La commissione superiore d’appello della FFF ha ritenuto il declassamento una pena molto eccessiva per il club.
Nella serata di venerdì scorso il Nimes ha iniziato la stagione in Ligue 2, senza alcun declassamento, con una penalizzazione di 8 punti. 7 invece gli anni di sospensione per Conrad.
Tante le analogie con un epilogo che, senza venditori disposti ed acquirenti intenzionati, non potrà mai essere preso in considerazione. Un ulteriore dato che, insieme ad altri, rafforza il valore del farsi da parte senza spropositate pretese, per dignità o “per amore”.
Forza Catania.