Domenica del tifoso: sofferenza, orgoglio e passione

Marco Zappalà

Più dura sarà la battaglia, più grande sarà la vittoria. Potremmo sintetizzare con queste parole, il film andato in scena domenica pomeriggio allo stadio Angelo Massimino. La vittoria strappata con i denti, sofferta è quella più apprezzata dalla tifoseria. Ed ancora una volta, Catania dimostra di essere una città con tanta fame di calcio, ancora una volta il vecchio Cibali è gremito da oltre undicimila tifosi.

L’atmosfera allo stadio è quella delle grandi occasioni, nonostante il Martinafranca,con tutto il rispetto, non sia  il Milan e nemmeno la Juventus. In tanti hanno preferito riempire gli spalti del Massimino piuttosto che rimanere comodamente seduti sul divano a guardare il grande calcio offerto dalle pay tv. Il sentimento per la fede rossazzurra supera di gran lunga la voglia di Serie A o magari di gustarsi il derby di Manchester.
Ma passiamo al racconto della domenica del tifoso. Oggi in curva è venuto a trovarci un amico residente al Nord Italia, voglioso di vivere il calcio puro, quello dei campi di periferia, quello senza ingaggi ultra milionari e sponsor da capogiro. Entra, rimane perplesso e si domanda << Ma da dove avete ritrovato tutto questo entusiasmo? Cinque anni fa, in Serie A, non si respirava un’atmosfera tanto vibrante, piena di passione!>>
Scappa il sorriso orgoglioso, aumenta la consapevolezza che il popolo rossazzurro spinge al massimo proprio nelle difficoltà. Così, a fine primo tempo sembra tutto fin troppo normale, il Catania vince due a zero e domina l’avversario senza alcuna difficoltà. Nella ripresa il clima è disteso, sui gradoni ci sentiamo già i tre punti in tasca. Succede poi che al minuto 51, ci pensa  il signor Viotti della sezione di Tivoli a rimettere tutto in gioco. Calcio di rigore ed espulsione ai danni di Scarsella.
Il Martinafranca prima accorcia, poi pareggia. Incredulità sugli spalti, accompagnata da una rabbia che sfocia nel sostegno alla squadra, invitata a gran voce a non mollare. I decibel dei cori aumentano vertiginosamente, la curva tuona e dai gradoni del Massimino esplode energia. Questa partita la vogliamo vincere a tutti i costi. La squadra inevitabilmente percepisce il grande sostegno e nel momento più difficile, dopo aver rischiato di subire il terzo gol, dimostra di avere coraggio da vendere. Russotto confeziona l’assist, Calil la mette dentro. Ecco il boato dell’intero stadio che sancisce una vittoria tanto sofferta quanto straordinariamente bella.
Emozioni intense quelle vissute in curva, al triplice fischio siamo in tanti ad essere rimasti senza un filo di voce. La soddisfazione è notevole, non tanto per aver battuto il Martinafranca, quanto per come è arrivata la vittoria. A denti stretti, sudando la maglia sostenuta a gran voce da tutto lo stadio. << Una fede, una storia, l’orgoglio di un antico passato. Onorate in campo ciò che è stato>> recita lo striscione esposto sulle vetrate divisorie della curva Nord. Così è stato.
Inutile negare l’evidenza, tra tifoseria e squadra è nata una grande sintonia che partita dopo partita va consolidandosi. A testimoniare ciò, la grande festa sotto la curva Nord andata in scena a fine gara. Con i giocatori poi richiamati – da dentro gli spogliatoi – ad andare a festeggiare anche sotto la curva Sud.
Questi, sono i ragazzi che la gente di fede etnea aspettava da due anni. Vi vogliamo così !