Drausio: «Minacce da 30 tifosi alla mia famiglia, per questo lascio Catania»

Redazione

Alcune minacce subite dalla sua famiglia, durante una cena, a opera di una trentina di tifosi e la conseguente decisione di lasciare Catania. È quanto denuncia il difensore rossazzurro Gil Drausio annunciando, su Instagram, il proprio addio alla squadra etnea.

«Voglio ringraziare attraverso questo post il calcio Catania e i miei compagni di squadra in questo anno – scrive Drausio – È stato un anno molto difficile, soprattutto all’inizio. Ci sono stati più di 10 mesi di campionato dove so che ho fatto del mio meglio per cercare di portare il Catania dove dovrebbe stare. È molto triste vedere una piazza così che vive di calcio nelle categorie che non merita, Catania è grande e non merita di passare attraverso tutto questo periodo buio.
Abbiamo fatto del nostro meglio e purtroppo non siamo riusciti a ottenere il nostro obiettivo. Oggi lascio Catania, purtroppo a causa di problemi extra campo. Molte persone, tifosi e giornalisti non sanno ciò che realmente cosa è successo al di fuori del campo. Purtroppo alla fine ho vissuto un episodio che mi ha fatto prendere la decisione di lasciare Catania. Un gruppo di 30 tifosi hanno minacciato la mia famiglia quando eravamo a cena.
Ero molto triste, perché solo io so quello che ho vissuto qui, le difficoltà, e nonostante ciò ogni giorno, ogni allenamento ho fatto del mio meglio, combattuto non solo per la mia famiglia (i miei compagni di squadra), ma per questo club e questa città. Anche se questo mi ha ferito, non mi sono mai lamentato di nulla, al contrario, ho cercato di essere professionale fino all’ultimo giorno e di lasciare a testa alta perché so che ho fatto del mio meglio.
Voglio essere in grado di ringraziare la famiglia di Catania, dal magazziniere al presidente perché sono sempre stato trattato con il massimo rispetto, so di avere trovato veri amici. E per i veri appassionati che combattono insieme fino alla fine per il bene di questa città dico Grazie a tutti per questo viaggio.
Oggi lascio Catania, ma la porterò sempre con me nel mio cuore. Grazie».

Episodi di violenza o minacce contro giocatori sono stati segnalati, in questa stagione di Lega Pro, a Matera, Taranto, Melfi. Proprio dopo l’aggressione dei giocatori del Catanzaro a Melfi, nello scorso mese di marzo, la Lega aveva deciso di far cominciare con quindici minuti di ritardo tutte le partite della trentesima giornata.