Colucci: « Rossazzurri in difficoltà ma forti. Giocare nel Catania pesa ma…»

Fabio Di Stefano

Ieri calciatore del Calcio Catania, un’esperienza finita in maniera piuttosto burrascosa con l’allora dirigenza (che è la stessa di oggi). Giuseppe Colucci domenica tornerà al Massimino in veste di direttore generale del Foggia, capolista del girone C. L’ex centrocampista, che ha giocato in rossazzurro dal 2006 al 2009, non sottovaluta certo l’impegno che aspetta i suoi calciatori, nonostante il Catania stia vivendo il peggior momento delle ultime due stagioni.

Colucci, domenica il Foggia renderà visita al Catania. Gli etnei sono in crisi e vengono da tre sconfitte di fila.

«Il Catania merita comunque grande rispetto. Domenica incontreremo una squadra forte nonostante stia vivendo un momento di difficoltà. I rossazzurri si esaltano nel proprio stadio e hanno una rosa che potrebbe lottare per i primi  posti in classifica».

La sua squadra è reduce invece da una vittoria che potrebbe risultare decisiva. Non teme il rischio di un calo di concentrazione?

«Per noi battere il Lecce o un’altra squadra è uguale, i punti conquistati sono sempre tre. Abbiamo vinto contro una diretta concorrente però bisogna stare sereni e non alimentare troppi entusiasmi. Stiamo preparando la gara col Catania come facciamo sempre. Abbiamo raggiunto una maturità tale da potere affrontare bene qualsiasi avversario, rimanendo consapevoli di essere una squadra importante. Qualche volta pure noi abbiamo preso delle scoppole, ma i ragazzi hanno sempre reagito alla grande».

E’ anche vero che il Foggia vola mentre il Catania cola a picco. Sulla carta non dovrebbe esserci partita.

«Invece io dico che ogni gara ha una storia a sé. Il Catania, nonostante i sette punti di penalizzazione, è a ridosso della zona play off. Una squadra che ha vinto tante partite contro le squadre dell’alta classifica deve avere per forza dei valori importanti. Sappiamo benissimo che domenica sarà una sfida molto complicata e dovremo stare molto attenti».

Colucci, lei conosce molto bene la piazza etnea. Come spiega le difficoltà dei rossazzurri?

«Penso che nel calcio, per fare bene, si debbano creare delle alchimie. Il Catania vive un momento di difficoltà ma non conosco la situazione da vicino, per cui non posso avere un’idea precisa».

Lo Monaco ha dichiarato che i suoi giocatori hanno paura. Per un atleta è davvero così difficile esprimersi a Catania?

«Penso che indossare la maglia del Catania abbia un peso per i calciatori, ma allo stesso tempo sia una cosa bella e stimolante. In due anni ho fatto circa sessanta partite in rossazzurro e ogni volta che indossavo quella maglia era qualcosa di importante perché rappresentavo una squadra e una città intera. Io poi sapevo gestire benissimo le pressioni. Oggi ho la fortuna di lavorare per la squadra di cui sono tifoso da sempre, e posso dire che anche a Foggia ci sono tante pressioni. E’ un aspetto del mondo del calcio, un professionista deve sempre metterlo in conto».

Qual è la ricetta per vincere un campionato difficile come quello di Lega Pro?

«Intanto mancano ancora otto partite, è presto per parlare di traguardo raggiunto. Provo a mettermi nei panni del Lecce: con soli quattro punti di distacco non mollerei sino alla fine. Quindi dobbiamo stare sul pezzo perché non abbiamo ancora vinto nulla. Fatta questa premessa dico che il nostro segreto sta nell’unità di intenti. I giocatori amano questa squadra e lo stesso discorso vale per noi dirigenti, che tra l’altro siamo tutti foggiani. Tutti insieme vogliamo regalare un sogno ai nostri tifosi».