Le colpe non sono solo di Garufo

Alessandro Zappalà

Filippo Galtieri - CalcioCatania.it

Seconda sconfitta consecutiva fuori casa per il Catania che viene battuto 2-1 dalla Juve Stabia, che invece ha ottenuto la sua prima vittoria davanti al proprio pubblico. Nella prima frazione di gioco è stata una partita tattica dove le due compagini si sono studiate. La sfida si è accesa quando i gialloblu hanno sbloccato il risultato. La squadra dell’allenatore Pancaro si è svegliata ed è riuscita cosi a pareggiare la partita con uno schema sul calcio di punizione. Nel secondo tempo gli etnei hanno avuto molte occasioni per vincere il match ma non sono state sfruttate. L’incontro era indirizzato sul pareggio, risultato che sembrerebbe il più giusto, quando nell’ultimo minuto di recupero i rossoazzurri hanno perso palla ingenuamente e hanno regalato la vittoria alle Vespe.

Anzichè giocare “al gatto con il topo” – come fatto da Garufo –  l’unica cosa giusta, da fare in quel momento, sarebbe stato spazzare la palla in “tribuna”. Ma le colpe come i meriti del risultato non sono mai del singolo, ma più equamente del contesto in cui questo singolo si trova: una squadra. Che per tutto il secondo tempo – vedi il Catania – pur dando l’impressione di potere fare qualcosa in più, e ottenere qualcosa in più dell’1-1, ha fatto qualcosa in meno per non rischiare di perdere quel che aveva già in tasca. Ma non con la prudenza di chi vuole conservare, ma con la sufficienza di chi si vuole accontentare. Ben rappresentate dai due o tre “sombreri” del terzino siciliano. Il risultato è il 2-1 al 94°. Sarà possibile evitare certe disattenzioni la prossima volta?