L’esonero di Ventrone, la speranza Neri (a quando le dimissioni di Cosentino?)

Duilio Catania

Fonte: CALCIOCATANIA.IT - Sito ufficiale

Si conclude dopo poco più di metà campionato il rapporto tra il Calcio Catania e Ventrone. Decisiva l’ennesima sconfitta di un campionato sempre più scuro per la squadra rossazzurra, che ha palesato un netto calo fisico anche con la ‘nuova’ squadra, costruita appena a gennaio.

Si chiude così un cerchio di cambiamento radicale rispetto agli investimenti ed alle scelte capitanate quest’estate dall’ex vicepresidente, oggi amministratore delegato (domani chissà cosa) Pablo Cosentino. Soluzioni evidentemente sbagliate, a partire dalla guida tecnica della squadra, Pellegrino. Poi la riconferma del blocco argentino. Fino a culminare con l’allontanamento del pilastro del progetto tecnico posto per il ritorno della ‘corazzata’ Catania in massima serie, Ventrone.

Viene adesso spontaneo chiedersi se la scelta sia stata effettuata in maniera tardiva (30 infortuni muscolari o giù di lì, potevano e dovevano essere un forte sentore) e soprattutto quale sia il futuro di una squadra distrutta nelle gambe, nella classifica e nel morale. Il tempo parlerà, ma di certo l’addio a Ventrone rappresenta un segno importante da parte della proprietà.

Prima di dicembre era lo stesso Pulvirenti a dichiarare che tutti (ma proprio tutti) erano sotto esame e che presto sarebbe arrivata l’ora dei conti. Sarebbe interessante adesso chiedere se questo momento sia giunto, oltre che per Ventrone, anche per il leader indiscusso di questo progetto che non si può, a questo punto della stagione, non definire fallimentare.

A 15 giornate dal termine, il Catania, seppur in triste compagnia, si ritrova ultimo. Di queste partite, soltanto 6 si disputeranno in casa. Trasferte da affrontare 9,  che non fanno assolutamente ben sperare visto il misero bottino di soli 2 punti lontano dalle mura amiche.  Inutile chiedersi se, in così poco tempo,  il nuovo preparatore atletico riuscirà a fare il pieno di benzina nelle gambe dei giocatori. Non resta che sperarlo.

Sarebbe invece opportuno domandare perché non effettuare questo cambio una volta presa la decisione del cambio in panchina. E poi, rivolgere un’ultima domanda all’attuale amministratore delegato: «Dopo una retrocessione, che rischia drammaticamente di ripetersi, è poi così sbagliato chiederle se ha mai pensato di dimettersi?».

Ma forse è meglio non poter rivolgere quest’ultima domanda, forse è meglio il protrarsi di questo silenzio per non mietere ulteriori vittime in tribuna stampa.  Certamente se il Catania è ultimo in classifica in serie B, questo lasciatecelo dire, non è per caso.