Lucarelli rischia: Occasioni mancate, parole e scelte sbagliate. Il club valuta

Fonte: CalcioCatania.it
Fabio Di Stefano

Dopo la pesantissima sconfitta sul campo del Monopoli, la panchina di Cristiano Lucarelli traballa. Lo stop in terra pugliese rappresenta una sorta di spartiacque per il campionato del Catania. Più che pensare al primo posto adesso i rossazzurri devono guardarsi dal Trapani, che con la vittoria di ieri sulla Paganese si è portato a cinque punti dagli etnei e che ha già osservato il turno di riposo.

Gli appunti che vengono contestati a Lucarelli? Innanzitutto quello di aver fallito tante gare cruciali, che hanno condizionato il cammino della sua squadra nella lotta al primo posto. Facile pensare alla partita di Trapani, quella del mancato aggancio al Lecce. In quella circostanza Lucarelli sorprese tutti schierando un difensore, Semenzato, nel ruolo di esterno d’attacco. Scelta che non produsse i risultati sperati. Anzi, fu lo stesso Semenzato a fallire due palle gol con il risultato ancora in bilico.

E poi le gare interne con Matera e Casertana, entrambe giocate con la consapevolezza di potersi portare a -1 dalla capolista Lecce. Gare puntualmente fallite, con l’accento da porre sulla sconfitta interna con i campani, capaci di strappare a Biagianti e compagni sei punti su sei tra andata e ritorno. Sino ad arrivare al pareggio in rimonta sul Cosenza della scorsa giornata. Contro i calabresi Lucarelli ha proposto un 3-5-2 con Barisic nell’inedita posizione di centrocampista di destra. Anche se l’attaccante sloveno non ha demeritato, siglando pure la rete che ha accorciato le distanze, l’assetto della squadra ne ha risentito, tanto è vero che il Catania ha preso due gol nella prima mezz’ora. Eppure l’allenatore rossazzurro ha riproposto lo stesso contestato schieramento a Monopoli. E anche in Puglia i rossazzurri hanno subito due gol nel primo tempo, che di fatto hanno chiuso in anticipo la contesa.

A Lucarelli vanno riconosciuti anche molti meriti, primo fra tutti quello di aver plasmato un Catania capace di occupare le posizioni di vertice sin dall’inizio del campionato. E non bisogna nemmeno dimenticare i risultati conseguiti fuori casa (crollo di Monopoli a parte). A oggi il Catania è la squadra che ha ottenuto più punti in trasferta. Tuttavia, il ruolino di marcia esterno non è bastato per tenere il passo della capolista, complice il cammino balbettante tenuto dai rossazzurri al Massimino.

Tutti questi elementi hanno pian piano deteriorato il rapporto di Lucarelli con la società e con i tifosi. Le uscite dell’allenatore in alcuni momenti delicati della stagione non hanno certamente contribuito alla serenità dell’ambiente. Già alla seconda giornata, dopo la sconfitta di Caserta, Lo Monaco lo aveva accusato di eccessivo trasporto nell’esprimere alcuni concetti a caldo. L’ad catanese aveva rincarato la dose dopo le dichiarazioni del tecnico nel post-partita di Catania-Cosenza. Lucarelli aveva prima accusato una parte della tifoseria, colpevole, secondo lui, di mettere pressione alla squadra. Poi aveva spostato il mirino sulle possibilità economiche dell’antagonista Lecce, superiori, a suo dire, a quelle della società etnea. Un modo per mettere le mani avanti insomma. Dichiarazioni che non sono per nulla piaciute a Lo Monaco, che ha ribadito la bontà della rosa del Catania e ordinato il silenzio al suo tecnico.

Dopo la batosta di Monopoli, il Catania osserverà il turno di riposo. Le due settimane prive di impegni agonistici saranno utili per le dovute valutazioni e per capire se andare avanti con Lucarelli o cambiare la guida tecnica. Bisognerà anche mettere a posto i cocci di una sconfitta che inevitabilmente lascia delle scorie. La nuova prospettiva è quella di doversi preparare non tanto per continuare a inseguire il primo posto, quanto a rintuzzare il tentativo di rimonta del Trapani.