Ultra curva Nord disertano Massimino, contestazioni a squadra e Lo Monaco

Redazione

Alcuni gruppi organizzati della curva Nord non entreranno al Massimino, domenica prossima, in occasione della sfida tra il Calcio Catania e il Foggia. Una forma di contestazione verso il rendimento della squadra, ma pure una risposta alle recenti e poco gradite parole di Pietro Lo Monaco. L’amministratore delegato, in settimana, aveva tra l’altro invitato i tifosi a riempire lo stadio. Gli ultra invece, rinnovando l’iniziativa lanciata la scorsa settimana, e che potrebbe durare fino al termine della stagione, stavolta  saranno presenti al Benito Paolone, per assistere alla sfida di rugby tra l’Amatori Catania e l’Amatori Messina (leggi il comunicato integrale).

Consumate le tre sconfitte di fila contro Melfi, Lecce e Paganese, al rientro al Massimino la squadra rossazzurra non troverà il sostegno di buona parte del suo tifo più caldo. La decisione dei gruppi organizzati della Nord di non entrare al Massimino, per la sfida contro il Foggia, è stata resa nota oggi, attraverso la pagina Facebook La domenica allo stadio. Già domenica scorsa gli ultra avevano dato vita a una contestazione simile. Dopo avere pubblicizzato sulla pagina gli impegni sportivi di alcune realtà sportive catanesi, alcuni di loro hanno seguito la partita del Catania Calcio femminile, iniziata al San Gaetano di Belpasso qualche ora prima dell’impegno esterno del Catania, contro la Paganese. In quell’occasione era stato esposto uno striscione di contestazione nei riguardi della squadra maschile. Così sarà probabilmente anche domenica prossima. «Saremo lì anche per contestare, perché amiamo sinceramente e profondamente», è scritto nel comunicato.

Anche per il prossimo turno del calendario di Lega Pro – che stavolta vuole i rossazzurri impegnati in casa – gli ultra preferiranno dedicare la propria domenica «per sostenere chi lotta portando in alto il nome di Catania, perché questa città non è solo calcio e bugie».Toccherà all’Amatori Catania rugby, capolista in serie B, che alle 14.30 affronta il derby contro il Messina. Ma la decisione della curva Nord è, come si evince dal comunicato, anche una replica diretta ad alcune dichiarazioni rese dall’addì Lo Monaco nel corso della settimana. «Per l’ennesima volta Lo Monaco ha detto che siamo tutti corresponsabili del disastro Catania. Per l’ennesima volta ha detto che il Catania sei mesi fa era quasi fallito. Quindi, per la proprietà transitiva dell’uguaglianza, noi tifosi siamo corresponsabili del fallimento economico. Carusi, avanti: nisciti i soddi ca vi futtistiru dalla casse del Catania, e abbissamu ‘sta cosa. Non ci resta che prenderla a ridere».

Sulla pagina La domenica allo stadio (che fa riferimento ai gruppi organizzati della curva Nord, nda) è questo il post che precede, in ordine temporale, l’annuncio della contestazione programmata per domenica. Giornata in occasione della quale, nel corso della medesima conferenza, proprio l’addì del Calcio Catania aveva chiamato a raccolta i tifosi, augurandosi un Massimino pieno per sostenere gli “impauriti” rossazzurri nella sfida contro il Foggia. «Siamo stanchi di essere trattati da clienti, di essere strumentalizzati, di essere inseriti tra i responsabili dello scempio degli ultimi anni […] Avete persino provato a dividere con noi i vostri errori nelle conferenze stampa, distribuendo colpe e sviando sempre dalle vere responsabilità», riporta il comunicato a firma dei gruppi organizzati.

Anche la scorsa stagione, più o meno in questo periodo, la curva Nord aveva scelto, per protesta, di restare fuori dal Massimino. In concomitanza con la sfida interna contro la Lupa Roma (1-0, 10 aprile 2016) gli ultra avevano organizzato un mini torneo di calcetto in alcuni campetti poco distanti dall’impianto sportivo di Cibali. Ancor prima, sotto la dirigenza Cosentino, i sostenitori erano rimasti fuori per due gare consecutive, manifestando fuori dallo stadio la propria contestazione verso squadra e dirigenza. Le ragioni che adesso muovono la protesta paiono simili a quelle che hanno animato le precedenti. «Siamo stanchi di vedere una squadra impalpabile, di non avere ambizioni di classifica, di farci “sbentare” da squadre di paese, tanto da prendere 6 gol in due anni dal Melfi (con tutto il rispetto per la squadra lucana)!», riporta il testo pubblicato sulla pagina Facebook.

Alla base, insomma, c’è il rendimento della squadra, considerato comunque strettamente connesso all’operato delle dirigenze che si sono succedute di recente sotto la medesima proprietà, che è nelle mani di Antonino Pulvirenti. Negli ultimi tre campionati disputati, i rossazzurri hanno fallito l’obiettivo stabilito dal club e hanno tradito le ambizioni alimentate nella tifoseria. La stagione che doveva portare il Catania in Uefa (2014/15) si è conclusa con la retrocessione in B. La stagione seguente, programmata per l’immediata promozione, ha visto il Catania rischiare più la Lega Pro che il ritorno in serie A. Retrocessione scongiurata in extremis, sul campo, e materializzatasi nei tribunali sportivi con la condanna per lo scandalo Treni del gol. Vicenda che, secondo l’accusa, avrebbe visto Pulvirenti cercare di combinare alcune partite per favorire la salvezza della squadra.

Dopo lo scoppio dello scandalo e le dimissioni dell’addì Pablo Cosentino e del presidente Pulvirenti – rimasto proprietario del club – la prima stagione nella terza serie è stata caratterizzata dai problemi economici, dall’incertezza sulla capacità del club di iscriversi al campionato, dalle voci di una cessione societaria, dai tanti punti di penalizzazione. Il torneo si è concluso con una salvezza ottenuta all’ultima giornata e col rischio serie D allontanato del tutto solo dopo che, subentrato Pietro Lo Monaco alla guida della dirigenza, sono stati trovati gli accordi economici necessari richiesti dal regolamento per procedere all’iscrizione.

Anche questo campionato, tuttavia, intaccato all’origine da una penalizzazione frutto di situazioni precedenti, pare a molti tifosi già destinato a concludersi al di sotto delle aspettative. Quelle che invece, nel programma di rilancio sportivo del club, volevano che la squadra fosse capace di giocarsi sin da subito la promozione in serie B almeno attraverso i play off. Le ultime tre sconfitte, e il susseguirsi di tre tecnici sulla panchina del Catania, hanno compromesso la corsa al sesto posto – fissato come piazzamento ideale dal club – non l’accesso ai play off. Ma la fiducia di buona parte della tifoseria, riguardo alle reali possibilità della squadra di giocare gli spareggi con l’ambizione di vincerli, è tuttavia sottozero come pare sottolineare l’iniziativa degli ultras della curva Nord.