Carattere Catania, decisive le mosse di Lucarelli. Primo tempo da non ripetere

Fonte: CalcioCatania.it
Marco Di Mauro

Una mossa tattica e una probabile strigliata negli spogliatoi hanno deciso le sorti della sfida tra il Siracusa e il Catania. I rossazzurri non erano partiti bene al De Simone. Impacciati, timidi avevano lasciato per tutto il primo tempo l’iniziativa e la supremazia territoriale ai padroni di casa, senza tuttavia rischiare mai davvero di prendere gol. Un campanello d’allarme che Lucarelli ha colto, forte e chiaro, tanto che alla ripresa la sua squadra si è presentata in campo con un un modulo nuovo e un atteggiamento nuovo. Cambiamenti risultati determinanti per l’1 a 0 finale.

Fin dai primi minuti non sembrava potesse essere quella la partita che Lucarelli aveva chiesto ai suoi calciatori di interpretare su di un campo difficile e contro un avversario difficile come il Siracusa. Mancava il coraggio di tentare la giocata da parte dei calciatori di maggior talento. Mancava la freddezza dei calciatori con maggiore esperienza nel frenare la carica degli avversari. Mancava anche la cattiveria di attaccare i portatori di palla e poi gli spazi al momento di ripartire. Davvero pochi i rossazzurri a salvarsi dalla mediocrità della prima frazione di gioco. Non per una questione di antipatia, ma per l’importanza nello scacchiere tattico, particolarmente negativa è risultata la prestazione dei due esterni: Semenzato e Marchese. Da loro Lucarelli , che aveva schierato il 3-5-2, si aspettava la differenza in termini di copertura e spinta, e soprattutto la superiorità a centrocampo dove il Siracusa era schierato a tre più  due. Ma questo non è avvenuto e a mantenere il controllo del gioco è stata la squadra di Paolo Bianco.

Le cose sono cambiate all’intervallo. Lucarelli ha modificato la disposizione dei suoi calciatori, avanzando Mazzarani, spostato sull’esterno dell’attacco insieme con Russotto e Ripa. Una mossa che ha avuto effetto immediato. Il Siracusa, che pareva ormai aver preso le misure al 3-5-2 dei rossazzurri, è sembrato spiazzato. Ha visto bloccato il suo gioco sugli esterni e non è più riuscito a sfondare neanche a centrocampo, mentre in fase difensiva ha perso più volte le marcature proprio lungo le fasce. A questo va ad aggiungersi la determinazione ben diversa che gli uomini di Lucarelli hanno dimostrato al loro rientro in campo: più cattiveria, più determinazione, più voglia di vincere. Ma c’è da considerare anche la stanchezza che, dopo un’ora di gioco a ritmi intensi e senza profitto – per merito della difesa del Catania, che ha dimostrato ancora una volta di essere quasi impenetrabile – ha frenato la carica del Siracusa. Per due volte la retroguardia di Bianco ha sbandato. Prima è stata graziata da Semenzato, poi è stata punita proprio da Mazzarani nella sua nuova e più avanzata posizione.

Il nuovo modulo e il nuovo atteggiamento hanno retto anche a tutto quel che è accaduto dopo il vantaggio. I calciatori del Catania sono riusciti a mantenere calma e quadratura tattica nonostante le intemperanze dei tifosi del Siracusa, che per il terzo confronto di fila si sono resi protagonisti di episodi di violenza da stigmatizzare senza attenuanti. Neanche le pietrate arrivate dalla curva Anna hanno scalfito la corazza caratteriale dei rossazzurri. Che ha resistito anche al rigore sbagliato da Lodi, ma convalidato e poi annullato dopo ben quattro minuti di consulto arbitrale. Infine ha subito senza incrinarsi anche gli otto minuti di recupero in cui il Siracusa ha tentato di acciuffare il pari, più con desiderio che con una reale idea di come scardinare la retroguardia che non era riuscita a violare sino a quel momento. Pisseri ha dovuto compiere una sola parata di rilievo, per altro prima del vantaggio rossazzurro.

Insomma, il Catania esce dal De Simone non solo con tre punti in più. Ha pure la consapevolezza di essere una squadra alla quale è davvero difficile fare gol e che riesce a mantenere la calma, necessaria a portare a termine qualsiasi tipo di impresa, anche in condizioni estreme.  Inoltre si dimostra tanto duttile da poter interpretare moduli, anche provati davvero poco, con efficacia sorprendente. Dati che rendono Lucarelli più felice e sollevato di quanto non lo fosse alla vigilia di una gara complicata, anche perché immediatamente successiva alla sosta che era coincisa con il raggiungimento della vetta subito persa a favore del Lecce. Anche ai salentini il Catania ha inviato un importante messaggio con questo successo. Ma è certo che alla ripresa degli allenamenti l’allenatore rossazzurro penserà più al primo tempo sottotono che al secondo tempo brillante e a tutte le sue positive conseguenze.