Catania, emergenza economica e Coronavirus. Quale futuro per il club?

Davide Villaggio

Crisi e cordata

A destare ancor più preoccupazione del calcio giocato è la tenuta economica del club. Tutto scoppia tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, quando i dipendenti Fortè iniziano una serie di scioperi per contestare il mancato adempimento degli stipendi. A questo punto è chiaro che la proprietà attuale abbia grosse problematiche economiche che non possono non interessare anche il Catania. Così che la cessione del Catania, messa e tolta più volte da sotto i riflettori della stampa, sembra la strada più sensata. Ed è così che, nel mese di gennaio, si inizia a parlare di cordata, di trattative. Il Comitato promotore del gruppo interessato al club è capitanato da Fabio Pagliara, segretario nazionale della Fidal e catanese doc. Nel progetto tecnico sembra poter rientrare anche un altro volto noto in casa Catania, ovvero Maurizio Pellegrino. Emergono anche i primi nomi della cordata che ha messo nel mirino il club rossazzurro: tra i principali azionisti ci sarebbe il colosso multinazionale AON, che opera nel settore assicurativo. Tuttavia, nelle settimane seguenti, quest’ultimo smentisce categoricamente ogni tipo di interesse nei confronti del club etneo.