Il Catania vince di carattere, il Siracusa non sa perdere: sesta vittoria di fila

Marco Di Mauro

È una gara tosta, quella contro il Siracusa. Ancor più una volta arrivati i risultati di Lecce e Trapani. Lucarelli lo sa e, nella logica del turnover costante, mette tra i titolari il massimo dell’esperienza che offre il suo organico. I tre punti sono più che un solo obiettivo di classifica: il suo Catania torna in campo dopo il turno di sosta, con la prospettiva di poter riavvicinare la vetta lasciata al Lecce ma consapevole d’aver davanti un avversario tosto, che potrebbe superarlo al secondo posto e di giocare in uno stadio totalmente ostile, senza l’apporto dei propri tifosi. Alla fine ci riuscirà, contro tutto e tutti, tra indecisioni arbitrali, intemperanze dei tifosi e un primo tempo di sofferenza.

Le scelte
Per una gara dai forti contenuti caratteriali dentro Marchese, Lodi, Biagianti: trio d’esperienza che rievoca i bei ricordi della serie A. Rispetto all’undici che ha battuto il Monopoli circa dieci giorni fa, l’allenatore rimette in campo Biagianti e dà un turno di riposo a Caccetta, preferendogli Mazzarani. Confermata in blocco la difesa a tre. In attacco c’è Ripa – che torna titolare con la speranza che la sosta l’abbia rimesso in sesto – con Russotto. Bianco, tecnico del Siracusa ed ex difensore rossazzurro, mette in campo un altro ex difensore del Catania, Parisi. In attacco si affida a Scardina, decisivo nella sfida della scorsa stagione, col supporto di Catania e Palermo.

Primo tempo
È il Siracusa a partire più forte, come previsto e come richiesto dalla spinta ambientale dei 5000 circa tifosi presenti allo stadio. Due traversoni, deviati verso la porta da Scardina e poi da Catania, fanno suonare l’allarme nell’area di Pisseri. Più di carattere che di tecnica, i calciatori aretusei vincono tutti i contrasti fisici e conquistano tutti i “palloni a metà” dei primi 20 minuti. I calciatori di Lucarelli, soprattutto dal centrocampo in giù, non mostrano la cattiveria necessaria per affrontare una sfida come quella del De Simone e paiono subire la pressione tanto degli avversari che del tifo. Mentre i calciatori di casa prendono tanta confidenza da permettersi anche dei leziosismi. I rossazzurri si vedono poco dalle parti di Tomei. Gli azzurri si mantengono nella metà campo avversaria ma, pur portando pressione, non riescono a trovare la conclusione pericolosa in porta. Il primo pallone che Pisseri è chiamato a parare è una conclusione centrale dalla distanza di Catania, al 36esimo. Due minuti dopo, Scardina manca il tap in su cross dalla sinistra. La prima conclusione in porta del Catania arriva al 44esimo, un tiro dalla distanza di Russotto. Trascorsi due minuti di recupero D’Apice fischia l’intervallo, e dagli spalti arrivano gli applausi per i giocatori azzurri.

Secondo tempo

Pare più convinto il Catania che torna in campo. Dopo 5′ Mazzarani spedisce il pallone in gol dopo un rimpallo sulla sua prima conclusione. L’arbitro D’Apice fischia prima della seconda e decisiva conclusione, segnalando probabilmente un controllo col braccio da parte del rossazzurro. La risposta del Siracusa arriva al 53esimo, con una conclusione ravvicinata di Scardina che Pisseri deve impegnarsi per deviare lontano dalla linea del gol. Al 60esimo Semenzato, poco distante dall’area piccola, conclude malamente un pallone parso più facile da spedire in porta che altrove. Finisce oltre la traversa. L’errore non nasconde, tuttavia, la crescita dei rossazzurri.

Il gol del Catania, il gol mancato dal Siracusa
Il Siracusa, dopo aver fatto girare la partita su ritmi sostenuti per oltre un’ora, inizia a cedere fiato e campo. Col 3-4-3, con cui Lucarelli sostituisce il 3-5-2 d’inizio gara, i rossazzurri trovano la quadratura. All’improvviso saltano le marcature su Lodi e Russotto. Il Catania ne approfitta, subito. Il regista appoggia per l’esterno, che crossa nuovamente in area. Stavolta Tomei non esce e il pallone finisce sui piedi di Mazzarani, che stoppa spalle alla porta, viene lasciato dal marcatore e così, una volta giratosi, ha tutto lo specchio libero e conclude alla sinistra del portiere. È il 65esimo. Prima che il gioco ripresa, Lucarelli sostituisce Semenzato e Ripa con Esposito e Di Grazia. Al 66esimo il Siracusa manca l’immediato pareggio con Parisi, che incrocia mandando di poco a lato di Pisseri.

Gara sospesa e gol annullato
Al 68esimo la gara è stata interrotta per lancio di oggetti dalla curva Anna. L’episodio è legato all’oggetto che colpisce Pisseri, che si trova a giocare proprio sotto la curva occupata dai sostenitori più accesi del tifo aretuseo. Pare un sasso. Il portiere del Catania che cade a terra e devono entrare in campo i sanitari. Intanto si alzano le proteste dei calciatori del Catania e volano altri oggetti, bottiglie ed accendini. A quel punto l’arbitro D’Apice manda tutti i calciatori vicino alle panchine e fa leggere un messaggio dallo speaker dello stadio De Simone. Alla ripresa di gioco, Mazzarani viene atterrato in area. Nessuna protesta quando D’Apice indica il dischetto. Si presenta Lodi, che però coglie la traversa e solo dopo, sul rimpallo, manda di testa in rete. L’arbitro convalida e allora sì che i calciatori del Siracusa protestano. Servono tre minuti e il consulto con entrambi i suoi assistenti per convincere l’arbitro dell’irregolarità del gol, a norma di regolamento. Il gioco riprende con una rimessa dal fondo.

Mega recupero
Tra gara sospesa e lunghissimo consulto dopo il rigore calciato da Lodi, D’Apice accorda otto minuti di recupero. Parsi forse limitati, considerando anche le sostituzioni occorse nel secondo tempo. Intanto nel Catania erano entrati Caccetta e Djordjevic per Biagianti e Marchese. Il Siracusa va all’assalto negli ultimi minuti, ma le forze indispensabili per impensierire Pisseri paiono essere terminate dopo l’ora di gioco. Con nove secondi di ritardo sugli otto minuti accordati, il triplice fischio dell’arbitro sancisce la vittoria del Catania. La festa dei giocatori rossazzurri sembra però non piacere a quelli aretusei, che a centrocampo s’arrabbiano e a muso duro rimproverano ai loro colleghi di aver esultato rivolgendosi al settore ospiti, vuoto per decisione delle autorità. Il tutto accompagnato da urla del pubblico, insulti, altri oggetti lanciati sul campo di gioco oltre a quelli che pochi minuti prima avevano portato alla sospensione della gara.

Al netto delle polemiche, degli errori e delle intemperanza di tifosi e giocatori aretusei, il Catania centra la sesta vittoria di fila. Torna al successo dopo 15 anni al De Simone. È il quarto 1-0 consecutivo che vale tre punti importanti in ambito classifica. Così facendo i rossazzurri rimettono alle spalle il Monopoli e si portano, con un turno da recuperare, a un solo punto del Lecce. La prossima sfida, il Catania torna in casa contro la Sicula Leonzio.