Noi con la Voce: «Dopo Bari e Ternana c’è il Catania. Raffaele? Operato discreto»

Alessia Lo Monaco

Dopo la sosta natalizia il Catania è tornato nuovamente ad allenarsi a Torre del Grifo. I rossazzurri hanno iniziato a lavorare con la speranza di recuperare qualche elemento in vista della prima gara del nuovo anno, in casa della Casertana, in programma domenica 10 gennaio. Per tirare le somme dell’anno solare appena concluso, abbiamo raccolto le considerazioni di Fabrizio Consoli, il protagonista del “Noi con la Voce” di questa settimana.

Fabrizio, qual è il tuo resoconto sul 2020 del Catania tra campo ed extra campo?

«Il 2020 del Catania si può dividere in due diverse fasi: fallimentare la prima parte, nonostante il quasi miracolo portato a termine da Lucarelli, culminato con una sconfitta più che onorevole ai playoff. Nella seconda parte, invece, c’è stata la gioia della salvezza della matricola grazie alla Sigi, che ci ha consegnato un futuro roseo».

Secondo te la dirigenza etnea porterà a termine dei colpi ad effetto nel mercato di gennaio? Quale reparto ha bisogno di essere rafforzato maggiormente?

«Il mercato di gennaio dipenderà molto da come andrà la trattativa con Tacopina. Se dovesse chiudersi quanto prima, come tutti ci auguriamo, allora potrà essere fatto un mercato importante, con l’acquisizione di giocatori di categoria superiore in grado di farci fare un ulteriore salto in avanti. Il reparto che maggiormente dovrà essere rinforzato sarà il centrocampo, anche perché Izco non ha reso secondo le aspettative. Da lui mi sarei aspettato molto di più».

Per il nuovo anno cosa vorresti e ti auguri per il Catania?

«Per il nuovo anno l’augurio è quello di continuare il progetto iniziato con la Sigi, sfruttando le risorse economiche che vorrà mettere a disposizione la nuova proprietà. Sperando che nasca una squadra capace di lottare e sudare la maglia in ogni partita. E poi, chissà…».

I rossazzurri chiudono l’anno al terzo posto. Te lo saresti mai aspettato visto che alla vigilia del torneo era stato detto che questo sarebbe stato un anno di transizione? 

«Non sono sorpreso dal terzo posto in campionato. Ho sempre sostenuto, fin da quando è stata assemblata la squadra, che dopo Bari e Ternana avevamo l’organico più forte. La società ha fatto bene a mantenere i piedi per terra, ma le potenzialità della squadra non sono da me mai state messe in dubbio».

Che voto daresti all’operato di Raffaele in questa prima parte di stagione e perché?

«A Raffaele do un “6”. A parte la partita con il Catanzaro, la squadra non ha mai mostrato di possedere un’impronta di gioco. Anzi, le vittorie sono state sempre frutto di giocate individuali, derivate dall’avere giocatori di qualità superiore. Spero che, dopo la partita con il Catanzaro, il mister abbia capito definitivamente che il 3-5-2 è un modulo non adatto né ai giocatori a sua disposizione né, tantomeno, alla categoria».